Nella proposta approvata i limiti dei gas di scarico di auto e furgoni privati devono restare invariati rispetto a quelli già in vigore. Limati anche se di poco quelli per le altre tipologie di veicoli. Sì all’introduzione di limiti per emissioni freni e pneumatici
I Ventisette hanno adottato oggi la posizione per i negoziati con l’Europarlamento
(Rinnovabili.it) – I nuovi standard Euro7 devono restare i vecchi Euro6. Con pochi aggiustamenti più che altro cosmetici, che non incideranno davvero sugli sforzi per abbattere le emissioni dei trasporti. Lo ha deciso oggi il Consiglio UE adottando la sua posizione in vista dei prossimi negoziati con l’Europarlamento.
Quali saranno i nuovi standard Euro7 secondo il Consiglio
I limiti emissivi per cui spingono i Ventisette sono significativamente diversi da quelli proposti in origine dalla Commissione. Lo scollamento maggiore è sulle emissioni dei veicoli privati: per le auto e i furgoni, le soglie restano le stesse già in vigore con gli Euro6, sia su strada sia per i test. Qualche ritocco viene invece accettato sul versante dei bus e dei veicoli commerciali pesanti. E resta la novità introdotta dagli standard Euro7, cioè nuove regole per le emissioni generate dalle pastiglie dei freni e dal consumo degli pneumatici. Una nuova fattispecie che la Commissione ha voluto in previsione dell’aumento della quota di auto elettriche, generalmente più pesanti delle omologhe a motore endotermico.
“La posizione del Consiglio trova un equilibrio tra requisiti rigorosi per le emissioni dei veicoli e investimenti aggiuntivi per l’industria, in un momento in cui i produttori automobilistici europei stanno attraversando una trasformazione verso la produzione di automobili a emissioni zero”, recita una nota dei Ventisette.
Ma questo equilibrio è bollato come un dietrofront su tutta la linea dalla società civile. Secondo l’Ong Transport & Environment, la proposta è “gravemente indebolita” e “non farà nulla per migliorare la qualità dell’aria e la salute dei cittadini europei”. Al contrario, “consentirà invece all’industria automobilistica di rendere verdi le auto definendole “Euro 7 pulite” pur continuando a utilizzare la tecnologia Euro 6 altamente inquinante”.
Dietro la scelta del Consiglio sugli standard Euro7 ci sono le pressioni di 8 paesi, tra cui ci sarebbe anche l’Italia, contrari all’adozione di criteri emissivi più rigorosi. Il dossier Euro7 è infatti intrecciato a quello, caldissimo, del phase out dei veicoli diesel e benzina entro il 2035, su cui proprio l’Italia, insieme alla Germania, è stata uno dei paesi più attivi nel fronte dei contrari.