ARERA ha analizzato 225 dispositivi di ricarica, con potenze comprese tra i 2 kW e i 350 kW per redigere il primo censimento prezzi. Si va da un minimo di 700 euro per gli impianti domestici a circa 80mila euro dispositivi per i Charger ultra-veloci
“Mercato e caratteristiche dei sistemi di ricarica per veicoli elettrici”
(Rinnovabili.it) – Quanto costano oggi i sistemi di ricarica delle auto elettriche? L’accelerazione dell’e-mobility ha portato sul mercato un’ampia gamma di prodotti, dalle wallbox domestiche alle colonnine stradali, dagli impianti “lenti” a quelli a ricarica ultra veloce. Per rispondere alla domanda, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) ha condotto il primo censimento sul tema, raccogliendo i dati di ciò che offre il mercato nazionale.
I risultati di questa ricognizione sono stati riassunti in una pratica scheda che, a partire dalle differenze tra i dispositivi, fornisce una sorta di prezzario per categoria. Nel dettaglio il lavoro ha analizzato 225 modelli di sistemi di ricarica per auto elettriche, prodotti da 24 aziende. I sistemi sono stati classificati rispetto alla potenza erogata in:
- ricarica lenta o Slow (censiti 95 dispositivi in tutto) per ricariche fino a 7,4 kW;
- ricarica accelerata o Quick (98) per ricariche fino a 22 kW;
- ricarica veloce o Fast (20) per ricariche fino a 50 kW;
- ricarica ultra-veloce o Ultra-fast (12) per ricariche oltre i 50 kW.
Questi prodotti coprono un ampio range di esigenze: da quelle domestiche (wallbox a singola presa da montare al muro) fino alle potenti colonnine installate in autostrada. Sul fronte “prezzi di acquisto”, l’analisi ARERA ha identificato i principali fattori di costo per ognuna delle 4 categorie sopracitate.
Dispositivi Slow: tra i 700 e 1.700 euro, con un valore medio approssimativo di 1.200 euro (IVA incl) Per questa categoria segnala come diverse case automobilistiche offrano al momento dell’acquisto dell’auto elettrica il sistema di ricarica “in omaggio”.
Dispositivi Quick: i prodotti base (ossia monopresa, 11 kW di potenza, senza meccanismi di autenticazione e connessione internet) possono avere prezzi di poco superiori a quelli del segmento precedente, compresi tra 700 e 1.300 euro. Per una colonnina con 2 punti di ricarica, ciascuno da 22 kW, i prezzi tipici possono invece arrivare anche ai 4.000 euro, soprattutto se completi di funzionalità, come l’identificazione con tecnologia RFID e la connessione internet.
Dispositivi Fast: la tipica colonnina veloce ha un costo compreso tra 22.000 e 29.000 euro (sempre IVA inclusa), sebbene esistano impianti “meno prestazionali” e dunque più economici.
Dispositivi Ultra-Fast: per quelli compresi tra 60 e 150 kW, il censimento dell’ARERA segnala un range di prezzo tra i 26.000 e 40.000 euro. Per potenze superiori, tra 150 e 350 kW, il costo aumenta progressivamente raggiungendo anche gli 80.000 euro.
“Un indice interessante – scrive l’Authority – può essere quello della spesa media unitaria […] variabile tra 36 e 580 euro per ogni kW”. Dato da sottolineare anche quello sui consumi in stand-by dei sistemi di ricarica per veicoli elettrici. Un dispositivo su tre, all’incirca, richiede costantemente tra 20 e 30 Watt. “Se si considera che a ogni Watt di prelievo in stand-by corrisponde un consumo energetico annuo pari a 8,76 kWh, l’installazione di 10.000 dispositivi di ricarica Slow o Quick (con un valore medio di prelievo di circa 12 W) comporterebbe oggi il superamento di 1 GWh di consumo annuo in stand-by. Altrettanti dispositivi di tipo Fast o Ultra-Fast arriverebbero a consumare 5,25 GWh l’anno”.
Le informazioni della ricognizione sono state raccolte dall’Autorithy con la collaborazione di RSE (Ricerca Sistema Energetico), contattando le aziende costruttrici dei dispositivi, direttamente o tramite l’intermediazione operata da alcune delle associazioni di categoria partecipanti ai Focus group.