Firmato il decreto ministeriale che regola i contributi elargiti per la conversione delle auto con motore endotermico in mezzi elettrici
Stanziati 14 milioni di euro per gli interventi di riqualificazione elettrica delle auto
(Rinnovabili.it) – Via libera agli incentivi per il retrofit elettrico delle vecchie auto. Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) Enrico Giovannini, di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, ha firmato ieri il decreto che disciplina l’assegnazione dei 14 milioni di euro stanziati dal Dl Agosto del 2020. Il provvedimento – contenente una serie di misure il sostegno e il rilancio dell’economia post covid – riservava un capitolo anche alla mobilità sostenibile. Nel dettaglio la norma prevede un contributo fino a 3.500 euro per i proprietari di veicoli che installano sul proprio mezzo un sistema di alimentazione elettrica in sostituzione del motore endotermico.
Kit di conversione elettrica, cosa sono?
Attualmente diverse officine offrono specifici kit di retrofit elettrico per auto, strumenti introdotti in Italia grazie al decreto n. 219/2015. L’intervento permette di recuperare veicoli con molti anni di vita alle spalle e superare eventuali limiti alla circolazione legati alle emissioni ma con una spesa più contenuta rispetto ad un acquisto ex-novo. Tuttavia l’operazione senza incentivi ha un costo non indifferente. Se si esclude il pacco batterie – il “pezzo” più caro – installare un sistema di trazione elettrica può costare intorno ai 5.000-7.000 euro. L’intervento prevede la sostituzione del motore, l’eliminazione dei tubi di scappamento, del radiatore e del sistema di raffreddamento e l’installazione dell’elettronica di gestione. Includendo anche l’accumulo è facile che il prezzo superi le 15mila euro.
Ma la trasformazione di una vecchia auto in e-car comporta dei benefici economici a lungo termine, sia in termini di spesa per il “pieno” che di interventi di manutenzione. Un motore elettrico conta, infatti, quasi un decimo di componenti rispetto a quello endotermico, facendo a meno di cambio e frizione.
Ovviamente è bene fare attenzione che il produttore del kit elettrico sia accreditato regolarmente presso il MIMS. L’azienda dovrà dimostrare di essere in grado di produrre un kit secondo un ciclo produttivo che possa assicurare la necessaria qualità.
Come richiedere gli incentivi per il retrofit elettrico auto
I nuovi incentivi per la riqualificazione elettrica delle vecchie auto rappresentano una misura sperimentale, valida peraltro solo per gli interventi svolti dal 10 novembre 2021. Nel dettaglio, quanti hanno omologato in Italia un veicolo attraverso l’installazione di sistemi di retrofit elettrico, possono oggi richiedere un contributo pari al 60% cento della spesa sostenuta. Fino ad un massimo di 3.500 euro. Il provvedimento prevede anche un incentivo, sempre del 60%, sulle spese del bollo per l’iscrizione al pubblico registro automobilistisco (PRA), sull’imposta di bollo e su quella provinciale di trascrizione.
La misura è destinata a tutti i veicoli delle categorie internazionali M1, M1G, M2, M2G, M3, M3G, immatricolati originariamente con motore termico e successivamente “elettrificati”. Nella lista rientrano anche gli N1 e N1G, ossia autocarri e autobus inferiori a 3,5 tonnellate.
Per l’assegnazione del contributo, il Ministero delle infrastrutture si avvarrà di una specifica piattaforma informatica, gestita da Consap S.p.a, la cui attivazione sarà comunicata sul proprio sito. Il termine per l’acquisizione delle richieste scadrà il 31 dicembre 2022.