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Regolamento Euro 7, trapelano nuove deludenti indiscrezioni 

I nuovi limiti UE all’inquinamento dei veicoli? Proteggeranno solo i profitti delle case automobilistiche. Una nuova fuga di notizie sulla proposta per l’Euro 7 mostra la resa della Commissione europea nei confronti di ogni ambizione ambientale

Regolamento Euro 7
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La proposta del Regolamento Euro 7 dovrebbe essere pubblicata il 9 novembre 2022

(Rinnovabili.it) – L’inquinamento generato dal trasporto su strada è responsabile ogni anno in Europa di ben 70.000 morti premature. Eppure i nuovi standard comunitari per le emissioni, così come formulati, potranno far ben poco per tutelare la salute umana. Ad essere protetti saranno unicamente i profitti delle case automobilistiche. Lo denuncia oggi Transport & Environment (T&E) commentando la nuova fuga di notizie sul Regolamento Euro 7.

La revisione della normativa Euro 6

Nel 2020 la Commissione europea ha avviato un processo di revisione delle attuali norme Euro 6 per auto e veicoli commerciali leggeri, con l’obiettivo di inasprire, entro il 2025, il limiti emissivi per i principali inquinanti. Agganciando la regolamentazione in materia alle nuove tecnologie disponibili per i motori a combustione interna.

Tuttavia, per ora, il lavoro appare molto lontano dal target. Lo aveva rivelato la bozza vista in anteprima da Politico il mese scorso e lo confermano oggi le nuove indiscrezioni riportate dall’associazione T&E. Il quadro generale, in realtà, rischia di risultare persino peggiore del previsto.

L’attuale proposta per il regolamento Euro 7 – che dovrebbe essere pubblicata il prossimo 9 novembre – ignora completamente le raccomandazioni del CLOVE, il consorzio di esperti chiamato dall’Esecutivo a valutare le norme. Lo schema mostra come i nuovi standard per auto e furgoni non solo siano molto meno ambiziosi di qualsiasi scenario consigliato dal CLOVE, ma anche che migliorino a malapena l’attuale standard Euro 6. Parliamo di una norma stabilita oltre un decennio fa, inadeguata già allora come strumento per la protezione della salute umana, e ora resa completamente obsoleta dal progresso tecnologico.

I difetti nella nuova bozza

T&E punta i riflettori su quelli che definisce i principali difetti della nuova bozza. A cominciare dal mantenimento dei limiti emissivi Euro 6 per le auto a benzina. Male anche il limite alle emissioni di particolato generate dall’usura dei freni. Il valore presente nel testo  – 7mg/km – secondo l’ONG non garantirà l’introduzione di una tecnologia più efficace per ridurre questi contaminanti (l’aspirazione sotto vuoto) fino al 2035, nonostante la soluzione sia già pronta, disponibile e conveniente. Non solo. Le condizioni di guida su strada in cui verranno controllati i nuovi vincoli Euro 7 sono più deboli per criteri come la temperatura o l’altitudine, rispetto allo scenario di ambizione più basso valutato dalla Commissione.

“Le proposte per le auto sono così deboli che l’industria automobilistica potrebbe averle abbozzate da sola”, commenta Anna Krajinska, Manager di T&E. “Nella migliore delle ipotesi, la Commissione è stata ingannata dalle affermazioni dell’industria sull’onere dei costi, la stessa industria che ha realizzato profitti record l’anno scorso. Nel peggiore dei casi, è collusa con l’industria per ignorare i consigli dei propri esperti. Gli azionisti delle case automobilistiche potrebbero trarre vantaggio da queste terribili proposte, ma il vero costo sarà pagato dalla salute umana in tutta Europa”.