Precipitano le immatricolazioni di vetture diesel e scendono leggermente anche quelle a benzina, mentre ibride e full electric partono alla riscossa
Il white paper di Repower sulla mobilità elettrica e sostenibile, in Italia e nel mondo
(Rinnovabili) – Il 2020 ha segnato un importante cambio del passo per la mobilità elettrica italiana. Di fonte ad un mercato auto nazionale essenzialmente in stallo, ibride e le elettriche pure hanno dato il meglio di sé. A tracciare i trend italiani (e non solo) è oggi il white paper di Repower, gruppo attivo nel settore energetico e della mobilità sostenibile. Il documento restituisce una fedele fotografia del settore automobilistico prima della crisi del covid-19. Un momento particolare in cui, dopo il boom di immatricolazioni registrato a dicembre 2019, si è assistito ad un crollo della domanda da parte dei privati (-13,9%). La perdita ha avuto però un impatto esclusivamente sulle auto diesel e a benzina. Nel primo caso il settore ha segnato un meno 23% a gennaio 2020. Nello stesso periodo le immatricolazioni delle vetture a benzina sono scese del 3%.
“Ma, in questo contesto di continuo e profondo cambiamento, ecco la vera riscossa”, scrive Repower. Nel primo mese dell’anno, infatti le ibride (HEV Hybrid Electric Vehicle + PHEV Plug-in Hybrid Electric Vehicle + REx Range Extender) hanno fatto registrare un più 82% nel mercato auto italiano.
E ancora meglio è andata alla mobilità elettrica “pura”: il numero di immatricolazioni ha segnato un più 586,6 % rispetto allo stesso periodo nel 2019. Cosa significa a livello di quote di mercato? Che oggi le vetture ibride possiedono una fetta del 10%, mentre le full electric sfondano finalmente il muro dello “zero virgola”, con una quota del 1,2%.
Le spinte del mercato elettrico
Il merito di questa crescita va sia ad una mutata sensibilità del settore che alle nuove misure governative. “L’entrata in vigore dell’Ecobonus per l’acquisto di veicoli a ridotte emissioni ha indubbiamente favorito la crescita del mercato della mobilità elettrica in Italia”, spiega Repower. E l’offerta dell’automotive è cresciuta. Attualmente il settore della mobilità elettrica può contare su più di 60 i modelli di auto, un valore doppio riposto a quello di 5 anni fa. Un aiuto lo dà ovviamente anche lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica. “Lungo tutto lo Stivale sono stati installati circa 8.200 punti di ricarica: un segnale prezioso che sta contribuendo a placare la “range anxiety” per favorire quella crescente percezione”.
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Allargando lo sguardo, al resto del mondo, i veicoli elettrici per il trasporto di persone hanno globalmente superato i 5 mln di unità, con una quota di oltre 2 mln di vendite annue. In particolare, la Svezia ha registrato un +50,8% (12.604 unità), la Francia un +31,7% (con 19.112 unità), il Regno Unito +64.1% (24.722 unità), i Paesi Bassi +182,4% (con 33.212 unità quasi la totalità delle nuove immatricolazioni sono full electric), con la Germania che fa la parte del leone nei numeri assoluti: ben 34.297 (+97%) auto elettriche immatricolate l’ultimo mese dell’anno.