La corsa alla mobilità elettrica in Italia è una gara sui 100 metri ma il Belpaese la sta affrontando col passo più lento di chi corre la maratona. La quota di mercato degli EV è 1/3 della media europea e il mercato dell’usato è fermo allo 0,5% dei passaggi di proprietà. Segnali positivi dallo sviluppo della rete di ricarica, ma restano ancora lontani gli obiettivi PNRR sulla ricarica rapida e in autostrada
Repower pubblica l’8° edizione del rapporto sulla mobilità elettrica in Italia
(Rinnovabili.it) – Italia promossa per la crescita dell’infrastruttura di ricarica nel 2023: la tendenza è positiva e fa ipotizzare che si riesca a ridurre presto il distacco che ci separa da altri paesi europei. Mentre i dati sulla diffusione di auto elettriche sono solo “timidamente positivi”. E anche il mercato dell’usato – che potrebbe essere un fattore di propulsione importante grazie a prezzi più bassi – resta ancora al palo. È la fotografia della mobilità elettrica in Italia l’anno scorso scattata da Repower nell’8° edizione del White Paper sulla mobilità sostenibile.
Luci e ombre delle colonnine di ricarica
Il dato più positivo riguarda le colonnine di ricarica. Partiamo dai numeri assoluti: a fine 2023 i punti di ricarica pubblici registrano una crescita pari al +38% rispetto al 2022, per un totale di 50.678 unità, distribuite su 26.997 infrastrutture. L’ultimo trimestre è in accelerazione con 280 punti installati a settimana, di media. “La strada da fare è però ancora lunga: il target finale del PNRR prevede infatti di installare oltre 21 mila punti di ricarica rapida entro giugno 2026 (7.500 in autostrada e 13.000 nei centri urbani)”, sottolinea il rapporto.
I ritardi della mobilità elettrica in Italia
I problemi più consistenti sono, ancora una volta, quelli relativi alla penetrazione della mobilità elettrica in Italia. Le nuove immatricolazioni di EV sono cresciute del 35% rispetto al 2022, ma in termini assoluti i numeri sono molto bassi rispetto ai principali mercati europei dell’auto, con il Belpaese fermo attorno alle 65mila unità/anno. E la quota di mercato degli EV in Italia stenta a crescere: si ferma al 4,2% contro il 14,6% europeo.
“Ci siamo lasciati alle spalle un anno caratterizzato da luci e ombre, con alcuni settori che sono andati avanti a passo sostenuto, come le infrastrutture di ricarica, e altri meno, come le vendite di auto a zero emissioni in Italia”, commenta Fabio Bocchiola, CEO di Repower Italia. Che vede una realtà fatta di “segnali incoraggianti ma anche di preoccupazioni per l’impatto reale di una rivoluzione che non è in discussione se non nei tempi della sua piena applicazione”.
Per accelerarla servirebbe una rimodulazione degli incentivi ma anche una scossa al mercato dell’usato. Che invece non decolla, anzi. “Proprio nel mercato dell’usato, l’elettrico stenta a conquistare spazi, restando fermo a una quota dello 0,5% dei passaggi di proprietà nel 2023, nonostante i prezzi convenienti rispetto a diesel e benzina”, nota il rapporto. “Esistono però settori in crescita, come il noleggio, le flotte aziendali e il turismo su cui si può fare leva, insieme alla diffusione sempre più capillare delle reti di ricarica e ad adeguati incentivi, per avvicinare fasce più ampie di opinione pubblica ad abbracciare un nuovo modello di mobilità”.