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Materie prime critiche: domanda al +3000% nel 2050

Litio, nichel, cobalto e altre materie prime critiche vedranno una crescita difficile da gestire con l’aumento dei veicoli elettrici

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Materie prime critiche: domanda al +3000% nel 2050

Una analisi pubblicata su Nature mostra i rischi del picco delle materie prime critiche

(Rinnovabili.it) – Ridurre le emissioni di carbonio nei trasporti presenta multiple sfide, tra cui la gestione della crescita della domanda di materie prime critiche. Litio, nichel, cobalto, manganese e platino, fondamentali per le batterie dei veicoli elettrici, saranno sottoposti a uno stress molto forte dal punto di vista della richiesta di mercato da qui al 2050. Lo afferma una nuova ricerca pubblicata ieri su Nature Communications da un team di ricercatori guidati da Fengqi You, professore di ingegneria al Cornell Atkinson Center for Sustainability di New York.

L’analisi copre 48 paesi che avranno un ruolo primario nell’elettrificazione dei trasporti – tra cui i colossi Stati Uniti, Europa, Cina e India – e mette in guardia da ostacoli economici e intoppi che si presenteranno lungo la catena di approvvigionamento.

“La crescita della domanda globale di metalli critici fino al 2050 è guidata principalmente dalla penetrazione del mercato dei veicoli elettrici e dallo sviluppo della tecnologia delle batterie”, ha spiegato You. 

Nel loro paper, i ricercatori hanno presentato più scenari: quello base, in cui avremo il 40% dei veicoli elettrici entro il 2050, prevede che la necessità globale di litio aumenterà del 2.909% rispetto al livello del 2020. Se invece riuscissimo ad elettrificare il 100% dei mezzi di trasporto (scenario più ambizioso) il fabbisogno raggiungerebbe il +7.513%. Tassi di crescita comparabili riguarderanno il cobalto e il manganese. 

Per fare un esempio in numeri assoluti, prendendo come base il 2010, nello scenario di completa elettrificazione al 2050 la domanda annua di litio passerebbe da 747 tonnellate a 2,2 milioni di tonnellate. Allo stesso modo, il nichel salirebbe da 2 milioni (con elettrificazione al 40%) a 5,2 milioni di tonnellate. Fra i 48 paesi analizzati, la sola Cina assorbirà più del 50% della fornitura totale di materie prime critiche.

Uno sguardo particolarmente attento va riservato per il settore dei mezzi pesanti, che richiedono una maggiore quantità di questi metalli per passare all’elettrico. In diversi paesi il loro numero si colloca tra il 4% e l’11% della flotta totale circolante, ma la ricerca prevede che i metalli critici che serviranno per le loro batterie copriranno il 62% della domanda entro la metà del secolo.

Dove prenderemo tutte queste materie prime critiche? Ad oggi, la Banca Mondiale individua le maggiori riserve in Cile, Congo, Indonesia, Brasile, Argentina e Sudafrica. Le tensioni politiche interne a diversi di questi paesi, unite a quelle del mercato internazionale, giocheranno un ruolo di primo piano nella partita dell’elettrificazione, spiegano i ricercatori.Le soluzioni per evitare brutte sorprese, come sempre si contano sulle dita di una mano: investire pesantemente nell’economia circolare, puntare su altri materiali per i catodi e gli anodi delle batterie e promuovere l’idrogeno verde.