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In Francia hanno inventato una bici elettrica senza batteria

Grazie a due supercondensatori che si caricano con il dislivello e la frenata rigenerativa, la bici elettrica senza batteria non ha bisogno della rete

bici elettrica senza batteria
Foto di Luca Campioni su Unsplash

Potrebbe essere una variante più ecologica e intelligente, ma per ora la bici elettrica senza batteria è ancora di nicchia

(Rinnovabili.it) – Ancora più ecologica, più intelligente e – in futuro – anche più leggera. Arriva dalla Francia la prima bici elettrica senza batteria, che assiste la pedalata tramite due supercondensatori. Non ci sarà bisogno di ricaricarla, perché farà tutto da sola. In piano e in discesa accumula carica elettrica, che poi spende supportando la pedalata durante le salite. L’ha inventata l’azienda d’oltralpe Pi-Pop, con l’idea di renderla il mezzo per un pendolarismo urbano pulito e sostenibile, senza il peso della batteria. 

La bici elettrica senza batteria, per la verità, è già la terza generazione di una serie che ha visto l’azienda molto attiva nella sperimentazione negli ultimi anni. Si può acquistare già da giugno di quest’anno. Incorpora miglioramenti rispetto alla versione di seconda generazione. Ha un sensore di coppia, una forcella ammortizzata e un set di componenti aggiornato. 

Come funziona la bici elettrica a supercondensatori

Invece di utilizzare un pacco batteria che si carica tramite collegamento alla rete, la bici elettrica Pi-Pop immagazzina ed eroga energia più rapidamente attraverso il dislivello. Il suo hardware recupera energia dalla pedalata del ciclista e dalla frenata rigenerativa, la converte in elettricità e la invia ai supercondensatori che fiancheggiano il portapacchi posteriore. Sui tratti pianeggianti i progettisti hanno avuto la cura di studiare un sistema che non contrapponga troppa resistenza alla pedalata. La generazione di energia aumenta invece durante la discesa e raggiunge il massimo quando il ciclista frena.

L’elettricità immagazzinata viene scaricata immediatamente quando il ciclista inizia a pedalare in salita, fornendo fino a 250 watt potenza a supporto della pedalata. L’intero processo di carica/scarica avviene automaticamente attraverso salite, discese e pianure, tramite sensori. 

Vantaggi di una bici elettrica senza batteria

Il primo potenziale vantaggio che viene in mente è la riduzione di peso. Tuttavia, per ora Pi-Pop pesa ancora quasi 22 kg, perciò non punta sulla leggerezza. Però i supercondensatori qualche vantaggio lo forniscono: non usano le materie prime critiche contenute nelle batterie, basandosi invece su materiali come alluminio, carbonio, cellulosa e polimeri. Durano più a lungo delle batterie, con un ciclo di vita stimato tra 10 e 15 anni. Sono più facilmente riciclabili. Non c’è bisogno di allaccio alla rete per caricare la batteria, quindi si gode di maggiore libertà. 

Limiti di una bici a supercondensatori

Quando inutilizzati, i supercondensatori si scaricano. In un paio di mesi, possono andare dalla carica completa a zero. Per chi utilizza la bici soprattutto nella bella stagione, potrebbero quindi servire un paio di giri di precarica. C’è di più. Il supporto in salita si esaurisce dopo 500 metri di salita superiore al 10%. L’energia immagazzinata infatti non è molta. Ed è per questo che Pi-Pop consiglia di utlizzare la sua e-bike in città. Con questi limiti, forse il prezzo di 2450 euro fa ancora un po’ riflettere i clienti.