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L’industria dell’auto incrocia le braccia sul nuovo standard Euro 7

Le proposte sul tavolo,secondo diverse associazioni di categoria delle case automobilistiche, equivalgono a un bando de facto dei veicoli a combustione già nel 2025

Euro 7, l’industria europea dell’auto contro i nuovi standard UE
Foto di Michael Strobel da Pixabay

I criteri per i veicoli Euro 7 sono in fase di discussione a Bruxelles

(Rinnovabili.it) – I nuovi standard Euro 7 sulle emissioni delle auto che Bruxelles sta mettendo a punto in queste settimane fanno infuriare l’industria automobilistica. Secondo la VDMA tedesca, l’Associazione dell’industria dell’ingegneria meccanica e la più grande in Europa, l’Unione Europea starebbe manovrando per bandire de facto già dal 2025 tutte le auto con solo motore a combustione.

“Siamo consapevoli che molti politici vedono la fine immediata del motore a combustione interna come un vantaggio per il clima, ma è vero il contrario”, avverte il presidente della VDMA Karl Haeusgen in un comunicato. L’industria vuole un periodo più lungo di accompagnamento verso una mobilità pulita. Transizione che dovrebbe avvenire con l’introduzione su scala vasta degli elettrocarburanti, che funzionano appunto con motori a combustione.

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Il bando che risulterebbe da standard Euro 7 troppo stretti sarebbe “un’aberrazione ecologica, economica e tecnologica” secondo VDMA.  Anzi, le proposte attualmente in discussione a Bruxelles non fanno altro che “mettere a repentaglio le catene del valore ben oltre l’industria automobilistica”.

VDMA non è l’unica a protestare. Come riporta Euractiv,anche la European Automobile Manufacturers Association (ACEA) nutre molti dubbi e si spinge fino a sostenere che non c’è alcuna prova che gli standard Euro 7 in discussione siano tecnicamente fattibili. Sulla stessa linea la CCFA, il sindacato francese delle case automobilistiche. Che ritiene impossibile ottenere una riduzione delle emissioni del 60-90% come indicato nello standard in via di definizione.

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Le fa eco la sua omologa tedesca VDA, che ritiene che il bando dei motori a combustione finirebbe per danneggiare anche la mobilità elettrica, visto che graverebbe eccessivamente sull’industria automobilistica in via di conversione. “Una fine prematura del motore a combustione interna ostacola, rende più costoso e ritarda l’enorme processo di trasformazione che le nostre aziende – produttori e fornitori – devono attualmente padroneggiare per continuare ad essere leader mondiali in questo settore”, afferma la presidente di VDA Hildegard Müller.