Secondo uno studio dell’università di Dresda, il Belpaese raggiungerà una quota di EV superiore al 50% del parco auto circolante totale soltanto intorno al 2036, rispetto alla media europea fissata al 2031. Insieme al Belpaese, in fondo alla classifica c’è un quartetto mediterraneo che include anche Spagna, Portogallo e Grecia
Ancora nel 2030 la diffusione auto elettriche in Italia resterà sotto il 10%
(Rinnovabili.it) – In Europa la maggior parte dei veicoli privati saranno EV già nel 2031. Quattro anni in anticipo rispetto alla data in cui non saranno più immatricolate nuove auto diesel e benzina. Ma la diffusione delle auto elettriche non avrà la stessa velocità di marcia in tutti i paesi. L’Italia è nel gruppo dei più lenti: insieme al Portogallo, alla Spagna e alla Grecia, raggiungerà l’adozione di massa degli EV solo un decennio più tardi rispetto ai primi della classe del continente.
Lo ha calcolato uno studio pubblicato di recente sulla rivista PLOS ONE da un team di ricercatori dell’università di Dresda. Basandosi sui dati degli ultimi decenni relativi all’evoluzione del parco circolante in 17 paesi europei e altri extra-UE, gli autori hanno ricostruito la curva di diffusione delle auto elettriche. Che hanno poi utilizzato due diversi modelli per prolungare queste curve e stabilire il momento in cui l’adozione di massa – intesa come più del 50% di auto elettriche sul totale in circolazione – si concretizza nei diversi paesi.
Le previsioni sul tasso di diffusione auto elettriche in Europa
Per l’Europa nel suo insieme, la data si aggira intorno al 2031. In leggero ritardo rispetto sia alla data stimata per gli Stati Uniti che per la media mondiale, prevista tra il 2029 e il 2030. Il dato europeo nasconde però al suo interno delle differenze notevoli. In entrambi i modelli, Norvegia, Svezia e Olanda mostrano il tasso di adozione più rapido. Oslo, ad esempio, supererà la soglia tra l’anno prossimo e il 2025. Mentre a rallentare la diffusione delle auto elettriche nel continente c’è un quartetto mediterraneo: Spagna, Portogallo, Grecia e Italia mostrano i tassi più bassi.
Italia lumaca
Per l’Italia, la data presunta batte attorno al 2036, 5 anni dopo quella stimata per l’Europa. Con una forchetta che si allarga fino al 2038. Spagna e Portogallo sono sulla stessa lunghezza d’onda, con un solo modello che fissa al 2032 l’adozione di massa per Madrid. Mentre l’ultima in classifica è la Grecia, che potrebbe superare il 50% di parco circolante composto da auto elettriche solo nel 2039. E per il Belpaese la curva di crescita della frazione di EV è particolarmente lenta. Ancora nel 2031-32, l’Italia non riuscirà a superare il 10% di auto elettriche sul totale circolante, nella peggiore delle previsioni elaborate dai ricercatori di Dresda.