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Accordo Berlino-Ue: i carburanti elettrici allungheranno la vita alle auto diesel e benzina

Il 25 marzo Commissione europea e Germania hanno annunciato l’intesa, che chiude un lungo braccio di ferro. La richiesta di Berlino di riaprire negoziati già chiusi è irrituale ma Bruxelles ha detto di sì a tutte le sue richieste. L’Italia, che premeva per includere anche i biocarburanti, per ora non tocca palla

Stop auto endotermiche italia
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Rinegoziato l’accordo sul phase out dei veicoli endotermici nel 2035

(Rinnovabili.it) – “Abbiamo trovato un accordo con la Germania sul futuro utilizzo dei carburanti elettrici nelle auto”, ha scritto sabato su Twitter il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans. In realtà, più che trovare un accordo sul ruolo degli e-fuel nella mobilità europea, Bruxelles ha accettato di firmare una cambiale in bianco a Berlino. Ed entrambe hanno ignorato l’Italia.

Via libera ai carburanti elettrici

Lo stop alle auto diesel e benzina nel 2035 non sarà più totale. Questo tipo di veicoli potrà ancora essere prodotto e venduto, ma ad una condizione: che usino esclusivamente carburanti elettrici. Ovvero combustibili sintetici ricavati per elettrolisi tramite energia pulita, combinando idrogeno e CO2. Era la prima richiesta chiave della Germania.

Non solo. La Commissione ha accettato tutte le condizioni poste da Berlino. Per modificare l’accordo già raggiunto l’anno scorso, che aveva sancito i nuovi standard Euro 7 e messo fuori gioco i veicoli endotermici a partire dal 2035, l’esecutivo comunitario dovrà presentare un atto aggiuntivo che introduce la categoria dei veicoli a e-fuel. Berlino ha anche preteso un impegno formale affinché questo cambiamento diventi realtà in tempi rapidi, entro l’autunno 2024. Ma per quella data sarà in carica una nuova Commissione, visto che le elezioni si terranno a maggio del prossimo anno.

Se i tempi non sarebbero un problema di per sé, la possibilità che l’Europarlamento si opponga e blocchi tutto è reale. Strasburgo ha già approvato in via definitiva il primo accordo e non è stata coinvolta in questo round straordinario di negoziati. Se ciò accadesse, una clausola dell’accordo tra Berlino e la Commissione obbliga quest’ultima a riaprire tutto il dossier, cioè a rimettere mano all’intero pacchetto Euro 7. Sarebbe una scelta senza precedenti.

Il rischio, in questo caso, sarebbe di rallentare tutto il processo e, paradossalmente, danneggiare l’industria auto europea a cui Berlino vuole lanciare il salvagente blindando le auto diesel e benzina. Dire “solo EV in Europa dal 2035”, infatti, significa accelerare gli investimenti sulle auto elettriche e difendere la propria quota di mercato dalla concorrenza cinese e statunitense.

“L’Europa deve fare un passo avanti e dare chiarezza alla sua industria automobilistica che è in corsa con gli Stati Uniti e la Cina”, afferma Julia Poliscanova, direttore senior per i veicoli e la mobilità elettrica di Transport & Environment. “I carburanti elettrici sono un diversivo costoso e fortemente inefficiente rispetto alla trasformazione in elettrico che le case automobilistiche europee devono affrontare. Per il bene della credibilità climatica dell’Europa, l’accordo sulle auto a zero emissioni del 2035 deve entrare in vigore senza ulteriori ritardi”.

In questo rinegoziare concitato, l’Italia è rimasta alla finestra. Roma ha cercato la sponda di Berlino ma la sua richiesta, cioè di aprire non solo agli e-fuels ma anche ai biocarburanti, non è mai stata presa seriamente in considerazione. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni prova a sminuire lo smacco dicendo che la partita è ancora aperta. Ma senza un endorsement esplicito da Berlino è difficile crederlo.