Entra in vigore il nuovo regolamento europeo per l'omologazione dei veicoli, provvedimento nato dopo lo scandalo del dieselgate. Controlli più severi sulle nuove automobili e anche su quelle già sul mercato
Le case automobilistiche che violeranno la nuova legislazione rischiano sanzioni fino a 30mila euro per veicolo
(Rinnovabili.it) – Entra ufficialmente in vigore oggi, 1° settembre 2020, il regolamento UE relativo all’omologazione e alla vigilanza del mercato dei veicoli a motore (pdf).
Proposto nel 2016 a seguito dello scandalo del dieselgate, il provvedimento riforma profondamente il sistema di convalida, rafforzandone le procedure. L’obiettivo è semplice: aumentare il livello di qualità e l’indipendenza dei test, sotto la stretta supervisione europea.
Le nuove norme fanno parte di un progetto comunitario più ampio per portare sulla strada auto più pulite e sicure, e per formare un’industria competitiva e sostenibile. In questo contesto l’omologazione costituisce un passaggio fondamentale. Questo processo permette, infatti, di certificare che un determinato mezzo soddisfi tutti i requisiti per l’immissione sul mercato. Ciò comprende anche la misura del consumo di combustibile e delle emissioni di CO2. Fino a ieri la maggior parte degli Stati membri designava servizi tecnici per testare e ispezionare nuovi modelli di automobili. D’ora in poi, questi servizi saranno controllati regolarmente e in modo indipendente, sulla base di rigorosi criteri di prestazione.
“I cittadini europei vogliono giustamente guidare auto più pulite e sicure”, spiega Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno. “Per questo è necessario sottoporre a controlli severissimi i mezzi immessi sul mercato e quelli in circolazione sulle nostre strade”. Sì, perché in base alla nuova legislazione, i controlli non saranno applicati solo ai modelli in fase di commercializzazione, ma anche a quelli già sul mercato.
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Tutti i Paesi UE dovranno effettuare un test di verifica su almeno un’automobile ogni 40.000 veicoli a motore nuovi immatricolati. Sebbene l’attenzione sia concentrata sulle emissioni, verrà verificata anche la sicurezza. Dal canto suo, la Commissione effettuerà controlli di conformità tramite il suo Centro comune di ricerca attraverso prove di laboratorio e su strada. Ciò consentirà all’esecutivo UE di esprimere un giudizio informato e imparziale su qualsiasi inadempienza.
E per chi non rispetterà le norme? Tutte le autorità nazionali e la Commissione potranno ordinare misure correttive e richiami “senza alcun costo per i consumatori”. E da oggi Bruxelles potrà anche infliggere ammende fino a 30.000 euro per singolo veicolo in caso di auto che violano la legislazione sull’omologazione (ad esempio dispositivi di manipolazione o dichiarazioni false); ma solo in assenza di sanzioni nazionali.
“Questa riforma – continua Breton – integra il nostro lavoro per una mobilità più pulita e più sicura e nel difficile contesto della crisi ciò richiede ancor più investimenti orientati al futuro nei campi delle infrastrutture e dell’innovazione. I nostri sforzi per ripristinare la fiducia dei consumatori, rafforzare il mercato unico e sostenere la redditività a lungo termine e la competitività globale dell’industria automobilistica europea vanno tutti di pari passo”.
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