Standard emissivi più severi e la rinnovata ondata di incentivi per la mobilità sostenibile stanno alimentando le vendite di auto a batteria in Europa. Ma la spinta, avverte T&E, potrebbe affievolirsi già nel 2021
Il mercato delle auto elettriche europee tra vecchie regole e nuove ambizioni
(Rinnovabili.it) – Il 2020 sarà ricordato come l’anno della crisi, sanitaria ed economica. Eppure, per il comparto europeo delle auto elettriche, il bilancio annuale appare positivo. Malgrado la pandemia di coronavirus e gli effetti devastanti anche sul mercato auto, le e-car sono riuscite a ritagliarsi un maggiore spazio. A confermarlo sono oggi i dati di T&E che, attraverso una nuova analisi, dipinge una panoramica del settore. E spiega come nel 2020 le auto elettriche (ibride plug-in e full electric) siano destinate a triplicare la loro quota di mercato nell’Unione Europea.
Come è possibile? In parte il merito va alle norme comunitarie che hanno introdotto standard emissivi per i produttori. Alcune case automobilistiche stanno già rispettando il nuovo obiettivo europeo 2020 sulle emissioni medie della flotta; altre sono ormai prossime a raggiungerlo. A ciò si sommano anche una serie di leve economiche, promosse a livello nazionale, che hanno dato una scossa al mercato. “Grazie agli standard di emissione, le vendite di auto elettriche stanno esplodendo in Europa, mentre le emissioni di CO2 del nuovo immatricolato hanno registrato il più sostanzioso calo da quando la norma è entrata in vigore nel 2008″, spiega Veronica Aneris, Direttrice per l’Italia di T&E. “I criteri EU, insieme agli incentivi per l’acquisto, stanno trainando anche il mercato italiano, così contribuendo all’obiettivo dei 6 milioni di elettriche al 2030 previsto nel piano nazionale energia e clima del Governo”.
Nel 2020 il segmento elettrico puro in Italia è cresciuto a livelli record sotto la spinta del sussidio all’acquisto, ma la quota di mercato è ancora una delle più basse d’Europa (circa 1,7 per cento). Peggio di noi fanno solo Spagna e Grecia. Anche le ultime mosse a favore del comparto auto nel DL Rilancio potrebbero non aver avuto l’effetto verde sperato. Da una prima valutazione sembrerebbe infatti che il nuovo bonus mobilità abbia premia soprattutto le auto inquinanti (leggi anche L’effetto degli incentivi auto: a settembre +9,5% per il mercato).
Belpaese a parte, secondo il report di T&E, le vendite di auto elettriche passeranno da una quota di mercato del 3 per cento (2019) ad una del 10 per cento nel 2020 e a un 15 per cento nel 2021. Tuttavia il buon dato non deve ingannare, spiega l’ONG. Gli obiettivi UE per il 2025 e il 2030, non sono abbastanza ambiziosi per mantenere lo stesso slancio anche nel futuro. Di questo passo, a metà del decennio non verrà ancora superato il 20 per cento.
Non solo. È preoccupante anche il dato sulle vendite dei SUV, che non accenna a diminuire; al contrario questi mezzi hanno aumentato la quota di mercato fino al 39% a causa della flessibilità negli standard emissivi, prevista nel Regolamento UE per le auto pesanti. “Ora – aggiunge Aneris – bisogna supportare una revisione ambiziosa della norma, per assicurare che il trend positivo continui anche dopo il 2021 e non sia vanificato dai target troppo deboli per il 2025 e il 2030″.
I progressi dei produttori auto verso gli obiettivi emissivi 2020
Dai livelli del 2019 di oltre 122g/km, le emissioni di CO2 delle nuove auto sono scese a 111 g/km (nella prima metà dell’anno in corso). Il rapporto afferma che il Gruppo PSA, Volvo, il pool FCA-Tesla e il gruppo BMW stanno già rispettando lo standard europeo 2020, mentre Renault, Nissan, il pool Toyota-Mazda e Ford mostrano ancora un gap di 2g di CO2/km. Gap che sarà sicuramente recuperato dalla Renalt entro la fine dell’anno grazie alle vendite 2020 dell’elettrica Zoe. Il divario è più consiste nel caso del Gruppo Volkswagen (5g dall’obiettivo), Hyundai-Kia (7g-3g), Daimler (9g) e Jaguar-Land Rover (13g).
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