La quota di mercato degli EV resta ancorata al 5 per cento. Ben lontana dai numeri in doppia cifra dei principali mercati auto europei. MOTUS-E: “il rischio di diventare un mercato di Serie B è sempre più concreto”
Immatricolati appena 8mila EV il mese scorso
(Rinnovabili.it) – Non basta il dato positivo di novembre sulle vendite di auto elettriche in Italia per risollevare le sorti del settore. Troppa è ancora la distanza tra il mercato auto del Belpaese e quello dei principali paesi europei sulla diffusione degli EV. E il rischio di diventare “un mercato di Serie B” adesso è “sempre più concreto”, avverte MOTUS-E.
Leggi anche Quando conviene comprare un’auto elettrica?
I dati sulle auto elettriche in Italia a novembre
Lo scorso mese in Italia sono state immatricolate quasi 8.000 vetture full electric. Il numero è molto positivo se confrontato con il risultato dello stesso mese dell’anno precedente: vale un +55,3%. Ma sia in termini di valori assoluti, sia in termini di quota di mercato, le auto elettriche in Italia continuano a rappresentare ancora una nicchia minoritaria con volumi ben lontani da quelli che sarebbero necessari per una transizione accelerata verso la mobilità elettrica.
La quota di mercato degli EV a novembre, infatti, supera di poco la soglia del 5 per cento e si attesta al 5,7%. In crescita sia rispetto a ottobre, quando si era fermata al 4,1%, sia rispetto a novembre 2022 quando era al 4,3%. Anche considerando il cumulativo annuale i numeri non migliorano. Se è vero che il periodo gennaio-novembre 2023 è in crescita del 33,6% sui primi 11 mesi del 2022, con quasi 60mila auto elettriche immatricolate in Italia, la quota di mercato si ferma sempre a uno striminzito 4,1%, poco sopra il 3,7% del 2022.
Per avere un termine di paragone, la quota degli EV nei principali mercati auto europei è in doppia cifra. Sui primi 10 mesi del 2023, la Germania raggiunge il 18%, la Gran Bretagna il 16,4%, la Francia il 16%. Anche la Spagna, ben distante dal gruppo di testa, riesce comunque a fare meglio del Belpaese con un 5,3%. Il dato per l’Italia su gennaio-ottobre è infatti al 3,9%.
“È evidente che i sistemi incentivanti ereditati dai precedenti Governi vadano rimodulati il prima possibile per agganciare la crescita dell’elettrico che si registra già nei Paesi con cui dobbiamo ambire a competere”, sottolinea Francesco Naso di MOTUS-E. “Sfruttare al meglio le risorse già stanziante, anche per flotte e noleggi, sarebbe sicuramente il primo passo da compiere, ma più in generale è indispensabile costruire un quadro incentivante stabile e chiaro per aiutare chi vuole passare alla mobilità elettrica. Il riferimento è anche a bonus come quello per l’installazione delle infrastrutture di ricarica domestiche”.