(Rinnovabili.it) – Bruxelles non ha nessuna fretta sul taglio delle emissioni del comparto aereo. La Commissione ha preferito rimandare al prossimo anno la decisione di includere o meno i voli internazionali nel pacchetto di misure sull’aviazione. Prima di prendere posizione, il braccio esecutivo dell’UE vuole analizzare nel dettaglio l’accordo globale sulle emissioni aeree dell’ICAO raggiunto la scorsa settimana e giudicato poco ambizioso.
“All’inizio del prossimo anno la Commissione presenterà al Parlamento e al Consiglio un giudizio sull’esito dell’accordo ICAO, prima di decidere i passi successivi”, ha fatto sapere il dipartimento dei trasporti della Commissione. In ballo, infatti, c’è il futuro del sistema ETS europeo e le conseguenze che subirà dopo l’accordo ICAO. Quell’intesa prevede una fase volontaria dal 2021 al 2026 che diventerà obbligatoria nel 2027 per gli Stati con le industrie aeronautiche più grandi, e in cui le compagnie aeree dovranno acquistare crediti di carbonio per compensare la crescita delle emissioni. L’impegno si applicherà a tutti i voli passeggeri, i cargo internazionali e jet d’affari.
I voli internazionali sono stati lasciati fuori dal sistema di scambio delle emissioni europeo fin dal 2013, soprattutto per evitare ritorsioni commerciali con altri Paesi e, in subordine, per dare tempo all’ICAO di trovare la quadra a livello globale. Ma l’intesa uscita la scorsa settimana dal vertice di Montréal non è giudicata soddisfacente da Bruxelles, che avrebbe voluto standard più stringenti e si è riservata il diritto di imporre le sue regole invece di aderire al patto globale.
Nonostante l’annuncio della Commissione, la soluzione potrebbe arrivare con un altro anno di ritardo, quindi nel 2018. Infatti a dicembre di quest’anno in teoria scadono le deroghe concesse dall’UE ai voli internazionali, ma di fatto le compagnie aeree sono coperte dal sistema ETS fino ai primi mesi del 2018. È questa la vera deadline che la Commissione è tenuta a rispettare. In ogni caso, nell’ottica della lotta ai cambiamenti climatici, l’accordo ICAO è stato al ribasso – riguarda un sistema di crediti di carbonio e non il taglio reale delle emissioni – e la decisione della UE non potrà certo migliorarlo. Troppo poco sarà fatto quindi per un comparto, come quello del trasporto aereo, che è uno dei dieci maggiori emettitori di carbonio al mondo con previsioni di crescita delle emissioni che si aggirano sul 300%.