Le deroghe concesse dall'UE ai voli internazionali scadono a fine anno, ma la Commissione prende tempo fino al 2018 per decidere se rispettare il nuovo accordo globale ICAO o adottare regole diverse
(Rinnovabili.it) – Bruxelles non ha nessuna fretta sul taglio delle emissioni del comparto aereo. La Commissione ha preferito rimandare al prossimo anno la decisione di includere o meno i voli internazionali nel pacchetto di misure sull’aviazione. Prima di prendere posizione, il braccio esecutivo dell’UE vuole analizzare nel dettaglio l’accordo globale sulle emissioni aeree dell’ICAO raggiunto la scorsa settimana e giudicato poco ambizioso.
“All’inizio del prossimo anno la Commissione presenterà al Parlamento e al Consiglio un giudizio sull’esito dell’accordo ICAO, prima di decidere i passi successivi”, ha fatto sapere il dipartimento dei trasporti della Commissione. In ballo, infatti, c’è il futuro del sistema ETS europeo e le conseguenze che subirà dopo l’accordo ICAO. Quell’intesa prevede una fase volontaria dal 2021 al 2026 che diventerà obbligatoria nel 2027 per gli Stati con le industrie aeronautiche più grandi, e in cui le compagnie aeree dovranno acquistare crediti di carbonio per compensare la crescita delle emissioni. L’impegno si applicherà a tutti i voli passeggeri, i cargo internazionali e jet d’affari.
Nonostante l’annuncio della Commissione, la soluzione potrebbe arrivare con un altro anno di ritardo, quindi nel 2018. Infatti a dicembre di quest’anno in teoria scadono le deroghe concesse dall’UE ai voli internazionali, ma di fatto le compagnie aeree sono coperte dal sistema ETS fino ai primi mesi del 2018. È questa la vera deadline che la Commissione è tenuta a rispettare. In ogni caso, nell’ottica della lotta ai cambiamenti climatici, l’accordo ICAO è stato al ribasso – riguarda un sistema di crediti di carbonio e non il taglio reale delle emissioni – e la decisione della UE non potrà certo migliorarlo. Troppo poco sarà fatto quindi per un comparto, come quello del trasporto aereo, che è uno dei dieci maggiori emettitori di carbonio al mondo con previsioni di crescita delle emissioni che si aggirano sul 300%.