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UE: proposto il nuovo regolamento per il riciclaggio delle navi

(Rinnovabili.it) – La sostenibilità passa anche attraverso la demolizione navale. Dalla Commissione europea arriva la proposta di norme più severe che regolino il riciclaggio delle componenti delle imbarcazioni, garantendo il trattamento dei materiali in impianti sicuri e che lavorino in armonia con l’ambiente.

Ogni anno infatti vengono dismesse circa mille imbarcazioni mercantili, gran parte delle quali finiscono per arenarsi sulle coste sabbiose dell’Asia meridionale, dove mancano gli standard di tutela dei lavoratori e degli ecosistemi che vengono danneggiati da un modo scorretto di gestire materiali come amianto, policlorobifenili (PCB), stagno tributile e morchie. A tal proposito Janez Potočnik, commissario per l’Ambiente, che ha presentato il progetto insieme al vicepresidente e commissario per i Trasporti Siim Kallas, ha dichiarato: “Sebbene il settore del riciclaggio navale abbia migliorato le sue pratiche, molti impianti continuano a funzionare in condizioni di pericolo e potenziale danno. Scopo della proposta è garantire che le navi europee vecchie siano riciclate nel rispetto della salute dei lavoratori e dell’ambiente. Si tratta di un incitamento chiaro a investire con urgenza nel miglioramento degli impianti di riciclaggio”.

Con il nuovo regolamento, qualora venisse approvato, le navi mercantili battenti bandiera europea dovranno sottostare ad un sistema di controllo, di certificazione e di autorizzazione che abbraccerà l’intero ciclo di riciclaggio dei materiali durante il ciclo di vita delle imbarcazioni, dalla costruzione alla demolizione fino al riciclaggio.

Con il nuovo sistema le imbarcazioni dovranno fornire un inventario completo dei materiali e delle sostanze pericolose o tossiche a bordo per procedere al giusto trattamento in fase di riciclaggio e di dismissione dell’imbarcazione.

Gli impianti invece per essere itenuti idonei al trattamento dei materiali dovranno soddisfare una serie di requisiti inseriti nella Convenzione di Hong Kong del 2009, mentre alcune delle disposizioni da rispettare saranno addirittura più vincolanti al fine di garantire una migliore tracciabilità delle imbarcazioni. Ma la parola adesso spetta al Parlamento europeo e al Consiglio.

 

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