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Treni in città, ricette di eco-mobilty

(Rinnovabili.it) – Mettere al centro del dibattito pubblico le città e la necessità di nuovi investimenti, politiche e servizi per la mobilità dei cittadini. Con questi obiettivi si è tenuta venerdì a Firenze Treni in città, la Conferenza nazionale sulla mobilità ferroviaria e l’innovazione del trasporto pubblico locale promossa congiuntamente da Legambiente e Regione Toscana. La giornata è stata dedicata ai temi fondamentali del trasporto pubblico nei centri urbani, dalle attuali risorse stanziate al settore, alla liberalizzazione del servizio, passando per i target per il rilancio della mobilità sostenibile nelle aree cittadine. I 25 milioni di italiani vivono oggi nelle 15 principali aree metropolitane devono fare i conti ogni giorno il continuo aumento della congestione del traffico, del numero e della densità di auto in circolazione, mentre la crisi e l’aumento dei carburanti sta spingendo verso una nuova domanda di mobilità pubblica.

“In aree urbane così densamente abitate – ha spiegato Edoardo Zanchini, Vicepresidente Legambiente – una mobilità pubblica incentrata sulle ferrovie suburbane e metropolitane, con una vera attenzione ai pendolari e una attenta integrazione del servizio con il trasporto pubblico locale e con la rete dei percorsi ciclabili, può rappresentare una risposta vera ai problemi di congestione e un’alternativa concreta e attraente all’utilizzo dell’automobile. L’Italia è tra i pochi paesi europei a non avere una politica specifica e un Ministero dedicati alle aree urbane. E proprio qui si sono accumulati i più gravi ritardi e le più gravi mancanze, con il 70% delle risorse nazionali che continua ad andare alle grandi opere e, in particolare, a strade e autostrade, trascurando completamente le città”. La conferenza ha messo in luce 4 proposte per superare le criticità de comparto:

Spostare nelle aree urbane la priorità degli investimenti infrastrutturali.

Trovare nuove risposte per il Governo delle aree metropolitane.

La liberalizzazione del servizio ferroviario regionale non è la soluzione dei problemi, se non è accompagnata da nuove risorse e da chiari obiettivi pubblici di indirizzo e gestione.

Mettere al centro gli utenti della mobilità, i milioni di pendolari delle aree urbane.

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