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Tredici proposte per il trasporto di domani

A conclusione della settimana della mobilità sostenibile ACI e Legambiente hanno espresso perplessità circa le politiche per la mobilità sostenibile attualmente in atto nelle maggiori città

“Stiamo perdendo di vista la mobilità per tutti, sicura e sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale. Pesa il flop delle politiche finora adottate dai sindaci. La gestione dell’attuale sistema di mobilità urbana è da azzerare: serve un coordinamento nazionale della mobilità che stabilisca provvedimenti omogenei e vincolanti per i Comuni”. L’appello viene dal presidente dell’ACI, Enrico Gelpi e il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza ed è diretto ai sindaci delle maggiori città che secondo l’opinione dei presidenti non si stanno adoperando per aumentare il livello di efficienza delle mobilità sostenibile nè il livello dei mezzi di trasporto pubblici. Il discorso è stato effettuato stamane in occasione della presentazione del documento “La mobilità per tutti nella città di domani” ovvero un elenco di consigli, 13 per la precisione, che l’associazione e l’Agenzia hanno presentato a conclusione della Settimana europea della Mobilità dando la possibilità ai presenti di ribattere e commentare quanto contenuto nel documento.
“Nel tentativo di diminuire i livelli di traffico e di inquinamento, i Comuni hanno messo in campo fino ad oggi una serie disorganizzata di provvedimenti – dicono Gelpi e Cogliati Dezza – che ha creato solo confusione tra i cittadini. Raramente si sono curati di verificare l’efficacia delle strategie intraprese in termini di riduzione degli inquinanti, di miglioramento dell’efficienza del trasporto pubblico – oggetto di continui tagli nei trasferimenti agli Enti locali – o di maggiore fluidità del traffico. Automobilisti, passeggeri del trasporto pubblico e gli altri utenti della strada sono sempre più penalizzati”.

Il dibattito è proseguito commentando la strategia delle targhe alterne adottata a Napoli e Palermo, il blocco dei veicoli Euro0 ed Euro1 (Torino e Roma), lo stop straordinario della circolazione (come Udine, Trento o Pordenone), le domeniche a piedi e sui giovedì senz’auto (i Comuni dell’Emilia Romagna) passando a chi ha fermato i vecchi furgoni commerciali (Milano) e chi ha dichiarato guerra ai bus più inquinanti (Firenze), chi ha ridotto la velocità a 30 all’ora (Saronno) e chi ha offerto sconti sui mezzi pubblici (Vicenza) ma la conclusione sembra unanime: non si può continuare così. I livelli di smog rimangono troppo elevati, tanto da richiedere la nascita di un coordinamento nazionale in grado di creare strategie condivise in grado di ridurre i livelli di PM10 con il suggerimento da parte di ACI e Legambiente di creare una legge quadro che permetta di attuare e controllare gli sviluppi di un un piano della mobilità di medio e lungo periodo che risulti realmente efficace.
“Nella realizzazione del documento ACI e Legambiente hanno lavorato insieme con responsabilità – dicono ancora i presidenti delle due organizzazioni – e continueranno a impegnarsi in un percorso di integrazione delle rispettive istanze e di sintesi politiche in favore della mobilità per tutti, dove non trovano posto né demonizzazioni dell’uso dell’automobile né insensibilità verso l’ambiente”.
Investire nella mobilità sostenibile e nel trasporto pubblico potrebbe per questo favorire la riduzione degli inquinanti come anche la chiusura delle aree centrali delle città alla automobili in modo da favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici mettendo in sicurezza i ciclisti, i pedoni e i disabili attrverso la definizione di aree riservate e di piste ciclabili oltre all’implemento del car-pooling e del car sharing come forme alternative di spostamento sia per piccoli tragetti che per i pendolari.