Convegno a Milano per discutere delle strategie di elettrificazione ed infrastrutture di ricarica destinate ai mezzi pesanti. Ricarica rapida, infrastrutture capillari e biocarburanti per raggiungere target decarbonizzazione
di Paolo Travisi
Il settore del trasporto merci su gomma è uno dei più inquinanti. I camion rappresentano meno del 4% dell’intero parco dei veicoli circolanti, eppure sono responsabili di oltre il 25% delle emissioni inquinanti derivanti dai trasporti. Numeri diffusi durante il convegno “Sulla strada della sostenibilità: la sfida internazionale dell’elettrificazione del trasporto merci su gomma” nell’ambito di e_mob, evento organizzato da RSE a Milano che ha riunito esperti e rappresentanti del settore, esponenti del mondo politico e stakeholder.
Tornando agli autocarri, “le emissioni di CO2 di un tir sono 20 superiori a quelle di un’automobile”, ha spiegato Giuseppe Mauri, Capogruppo di Ricerca del Dipartimento Tecnologie di Trasmissione e Distribuzione RSE, risulta evidente quindi, quanto sia urgente dare applicazione al regolamento sull’infrastruttura per i combustibili alternativi, presentato dalla Commissione europea nel luglio 2021, con l’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030, ma che prevede obiettivi specifici già al 2025.
Trasporto merci, connettore MCS ricarica batteria camion in 45 minuti
Le tecnologie per accompagnare la decarbonizzazione esistono già, ci riferiamo principalmente all’elettrico a batteria, che ad oggi rappresenta la soluzione più prossima ed efficiente, a patto che si crei una rete capillare e sufficiente per ricaricare i mezzi pesanti sulle tratte commerciali europee, ma anche regionali all’interno del territorio italiano; ma per abilitare la ricarica di mezzi elettrici a lungo raggio saranno necessari livelli di potenza superiori, come quelli sostenuti dal nuovo connettore MegaWatt Charging System, ancora in fase di standardizzazione.
Infatti il connettore MCS supporterà ricariche da 1 a 4 MW che in 45 minuti consentiranno di ripristinare lo stato di carica delle batterie, mentre l’autista si riposa, come prevede l’obbligo dopo 4 ore di guida. “I Tir fino a 44 tonnellate potranno percorrere lunghe distanze in modo sostenibile. Per garantire uno sviluppo efficace dell’infrastruttura di ricarica pubblica per gli autocarri sarà essenziale una pianificazione coordinata e avanzata tra tutti gli stakeholder coinvolti oltre che l’adozione di strumenti in grado di mappare le zone di sosta più idonee per la ricarica”, ha aggiunto Mauri di RSE.
La Piattaforma Unica Nazionale per mappare punti di ricarica
Nel corso del convegno si è parlato anche della Piattaforma Unica Nazionale (PUN), avviata a marzo 2024 in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e RSE, che mappa circa 50mila punti di ricarica in tutta Italia e rappresenta uno strumento importante perché permette di accedere a dati e informazioni utili per pianificare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica. Infatti è necessario capire dove posizionare strategicamente le infrastrutture di ricarica in modo da intercettare i grandi flussi di logistica, al fine di raggiungere entro il 2025 l’obiettivo del 15% di elettrificazione della rete autostradale in Europa.
A tal proposito è stato presentato al convegno un servizio sviluppato da Amazon, Chalet, strumento open source pensato proprio per aiutare il settore pubblico e privato a identificare i punti più strategici dove posizionare infrastrutture di ricarica elettrica. Secondo Lorenzo Barbo, Amministratore Delegato di Amazon Italia Logistica, “Amazon ha pianificato un investimento di oltre 1 miliardo di euro in Europa per elettrificare la rete dei trasporti dei suoi partner di consegna, con la prospettiva di dotarsi di oltre 1500 camion elettrici da qui ai prossimi anni”.
Invece per Gianluigi Iacobone, Direttore Studi e Strategie di Autostrade per l’Italia, “decarbonizzare il trasporto su gomma è una sfida cruciale perché circa il 90% di persone e merci si muove su strada oggi come in futuro…ma l’elettrico non basta: servono vettori alternativi, capacità di misurare, investimenti, nuove regole e incentivi”.
Per decarbonizzazione importante l’elettrico, ma anche biocarburanti
Al convegno sul trasporto merci, presenta anche Terna che ha sottolineato il ruolo cruciale delle reti di trasmissione in questo processo di transizione del trasporto pesante. Il gestore di rete, infatti, è impegnato nell’elaborazione di scenari energetici e sta svolgendo valutazioni di impatto a livello di sistema integrato, energia e trasporti; per il raggiungimento del target europeo di diminuire le emissioni inquinanti si dovrà arrivare ad un incremento di oltre 6 milioni e mezzo di veicoli ibridi o full electric, e circa 30mila tir elettrici. Per Franco Cotana, AD di RSE infine“occorre sottolineare l’importanza di comprendere le potenzialità che possono offrire anche altri combustibili alternativi come i biocarburanti, al di là del vettore elettrico. Il nostro obiettivo è quello di decarbonizzare, non di elettrificare”.