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Trasporti: quali misure nell’Unione dell’Energia?

Efficienza, imposizione di un prezzo al carbonio emesso dalle auto, elettrificazione. Queste le sfide che dovrebbe affrontare la neonata Unione dell'Energia

Trasporti quali misure nell’Unione dell’Energia

 

(Rinnovabili.it) – L’Europa rischia una crisi energetica e climatica, e il solo modo per scongiurarla è da ricercare in azioni ambiziose attraverso l’Unione dell’Energia, che rendano il Vecchio continente più ecologico, innovativo e aumentino la sicurezza energetica. È questa l’opinione di Nuša Urbančič, program manager di T&E (Transport and Environment), una Ong con base a Bruxelles che si occupa di efficientare il trasporto europeo.

Dopo la presentazione dell’Unione energetica, ha deciso di fare il punto sul settore trasporti, le ricadute delle politiche europee e le necessarie contromisure.

 

I trasporti rappresentano il 31% delle emissioni Ue, compresa la navigazione e i voli internazionali. Emissioni che sono destinate a crescere ancora nei prossimi anni. Per rispettare gli obblighi sul clima e le prescrizioni del Libro bianco della Commissione sui trasporti, l’Europa, entro il 2050, dovrà ridurre le emissioni dal trasporto del 60% rispetto al 1990. Ciò significa un taglio del 3% annuo rispetto ai livelli attuali.

Il settore trasportistico dipende quasi esclusivamente da una sola fonte di energia: il petrolio. L’anno scorso l’Europa ha speso 300 milliardi di euro in importazioni di petrolio. Due terzi di questo denaro sono serviti a mandare avanti il trasporto. Da dove arriva il nostro petrolio? Un terzo dalla Russia e un altro dal Medio Oriente, stima il T&E.

Per affrontare e risolvere questo capitolo, secondo Nuša Urbančič, è necessario investire in «efficienza dei veicoli, elettrificazione dei trasporti e fissare un prezzo del carbonio per il settore, tutte misure incluse nell’Unione dell’energia, ma con una certa carenza di dettagli».

La Commissione ha messo in testa alla lista di priorità proprio l’efficienza, incoraggiando gli Stati membri a dare importanza e considerazione a questo aspetto nelle loro politiche. Il trasporto è specificamente menzionato, e qui Bruxelles – suggerisce Urbančič, «può prendere l’iniziativa proponendo standard di efficienza ambiziosi per auto, furgoni e camion». Il T&E chiede di fissare tetti alla CO2 delle auto via via più stringenti: 70g/km al 2025 per le auto e 50g/km al 2030.

 

Il successivo passo logico è l’elettrificazione dei trasporti, che aumenta l’efficienza e aumenta il potenziale di sviluppo dei carburanti rinnovabili a basso tenore di carbonio. Inoltre, induce i governi e le autorità locali a ripensare l’intermodalità. La Commissione dovrebbe proporre una strategia di elettrificazione che integri veicoli di piccola taglia, settore ferroviario e trasporto merci.

«Sui combustibili alternativi – prosegue il project manager di Transport&Environment – abbiamo imparato le lezioni del passato. I biocarburanti realmente sostenibili esisteranno solo in quantità limitate. La Commissione dovrebbe promuovere la ricerca e l’innovazione per sbloccare il loro potenziale, e fare in modo che i biocarburanti non dannosi per l’ambiente siano promossi dopo il 2020».

Infine, con l’Unione dell’energia, la Commissione ha chiarito che il trasporto aereo e navale sono inclusi nel Pacchetto clima energia 2030. Si prevede infatti una crescita delle “emissioni bunker” fino al 250% a livello globale nel 2050.