La capitale è in fondo alla classifica di Greenpeace sulla mobilità sostenibile. Pessimi voti su sicurezza stradale e utilizzo della bicicletta
Roma bocciata sui trasporti sostenibili: la mobilità capitolina è in piena crisi
(Rinnovabili.it) – Le foto dell’autobus in fiamme nel centro di Roma, lo scorso 8 maggio, rappresentano probabilmente la più recente immagine del TPL capitolino. Quasi nessuno si sorprenderà dunque a sapere che nella classifica dei trasporti sostenibili delle grandi città europee, l’Urbe sia arrivata irrimediabilmente ultima. La graduatoria è quella compilata da Wuppertal Institute per conto di Greenpeace e pubblicata oggi nel rapporto “Living. Moving. Breathing. Ranking of European Cities in Sustainable Transport”. Il documento riporta i risultati dell’analisi di 12 capitali europee assieme a Zurigo, valutate in base a 21 indicatori, divisi in 5 categorie: Trasporto pubblico, Sicurezza stradale, Qualità dell’aria, Mobility management e Mobilità attiva (pedonale e ciclistica).
Ebbene, Roma è riuscita ad ottenere punteggi bassi in tutte e 5 le categorie con gravi insufficienze su sicurezza stradale e gestione della mobilità. Basti pensare che, solo nel 2016, la capitale ha registrato 25 incidenti mortali che hanno coinvolto ciclisti e 47 che hanno coinvolto pedoni. E con questo livello di insicurezza, spiega l’associazione, “sarà sempre più difficile per la città incentivare la popolazione alla mobilità dolce”, settore oggi ridotto al minimo.
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Svettano invece nei primi posti della classifica Copenaghen, dotata anche della miglior mobilità attiva e mobility menagment, seguita da Amsterdam, Oslo (la città con la qualità dell’aria migliore) e Zurigo.
“Questo studio – spiega Andrea Boraschi, responsabile campagna Trasporti a Greenpeace Italia – evidenzia come la mobilità sia un settore chiave per la salute, l’economia, la vivibilità e la bellezza delle città in cui viviamo; e che una mobilità diversa e migliore non è un’utopia ma una realtà che va costruita con impegno”. Anche per le prime della classe non si può parlare di città perfette, ma i piani d’azione e le soluzioni messe in campo per migliorare la qualità dell’aria e di vita dei cittadini stanno dando i loro frutti.
Molto più lontana riusulta Roma (ma non è la sola) che continua ad arrancare tra piani di mobilità sostenibile disattesi e traffico paralizzante. La città ha il più alto tasso di impiego dell’auto privata e il più basso quando si tratta invece di bicicletta, mentre il trasporto pubblico locale copre solo il 29% degli spostamenti. “Le infrastrutture viarie largamente dedicate alle auto e politiche troppo deboli di disincentivo all’uso del mezzo privato consegnano i romani alla mobilità privata”, sottolinea Greenpeace nel Briefing del rapporto. “A una scarsa propensione all’utilizzo del mezzo pubblico contribuisce anche un utilizzo intenso dei mezzi motorizzati a due ruote (utilizzati per il 15% degli spostamenti), più flessibili e versatili nel contesto di un sistema urbanistico piuttosto caotico”.
Tra le 13 città analizzate, la capitale italiana è ottava sul fronte della qualità dell’aria, alla pari con Londra, Berlino e Budapest, un posizionamento basso causato per lo più dai livelli del biossido di azoto (NO2) dal momento che i valori del PM10 e del PM2.5 risultano in linea con i limiti posti dalla normativa.