(Rinnovabili.it) – Cinquantaquattro milioni di euro per la mobilità capitolina. Questo il nuovo stanziamento, frutto dell’accordo di programma sulla mobilità sostenibile integrata tra Regione Lazio e Roma Capitale. Si tratta di risorse ottenute dall’Unione Europea in virtù di una programmazione mirata alla riduzione delle emissioni inquinanti, in particolare nell’area metropolitana, e che andranno, come afferma presidente della regione, Nicola Zingaretti, a migliorare gli spostamenti “dei romani, dei turisti e di tutti coloro che per lavoro si muovono nella Capitale”.
Nel dettaglio, attraverso il Piano di investimenti finanziato dal POR-FESR, saranno messi a disposizione 14 milioni per la realizzazione di impianti di smart traffic lights (ossia sistemi di controllo del traffico veicolare che uniscono semafori tradizionali ad una serie di sensori intelligenti), varchi di accesso di nuova generazione, pannelli a messaggio variabile e paline elettroniche.
Altri 20 milioni saranno destinati ai nodi di scambio ferro-gomma dell’area metropolitana. I rimanenti 20 serviranno ad acquistare nuovi autobus ecologici, elettrici (eBus) o alimentati a metano.
“Con queste risorse dell’Unione Europea – afferma in una nota l’assessore Linda Meleo – riusciremo a far circolare nelle strade della Capitale almeno 65 autobus nuovi di zecca. A breve faremo partire i bandi gara in modo da concludere tutto l’iter entro il 2017”.
Nuova linfa verde per i trasporti romani dunque, che sembra però perdersi nel mare magnum di problemi che la mobilità romana sta affrontando. Il vuoto di potere creatosi all’Atac, l’azienda del trasporto autoferrotranviario del Comune – frutto dell’attuale caos in Campidoglio – è solo la ciliegina sulla torta di un sistema che da tempo arranca. L’agenzia possiede il parco vetture più vecchio d’Europa (10,2 anni di media) e una bella fetta è regolarmente parcheggiata in deposito: 734 mezzi di superficie sono fermi, su 164 tram ne funzionano solo 65, e dei 60 bus elettrici che in teoria dovrebbero percorre le strade romane ne è in funzione solo uno. Il motivo? Non ci sono i pezzi di ricambio per procedere alle manutenzioni, i ritardi nei pagamenti aumentano e il parco mezzi elettrici “è andato in deterioramento per problemi che si sono manifestati sia sulle batterie che sui telai”.