(Rinnovabili.it) – Tutti gli europei hanno viaggiato per 6.400 miliardi chilometri nel 2012. Lo riporta il TERM report 2014 dell’EEA (European Environment Agency). Anche se il trasporto su gomma prende oltre il 70% del totale, è dal 2009 che continua a diminuire. Al contrario, il trasporto aereo è cresciuto molto negli ultimi decenni. Perché? Alcune ricerche suggeriscono che le generazioni più giovani preferiscono spendere il loro reddito in viaggi più lunghi, piuttosto che in prodotti di consumo come le auto. Tuttavia, l’Ue presenta una mappa eterogenea delle abitudini, a causa delle diverse situazioni socioeconomiche e culturali degli Stati membri.
La nuova edizione del rapporto TERM si concentra particolarmente sui viaggi a lunga distanza. Questo comparto, infatti, ha un notevole impatto sull’ambiente. Mentre la maggior parte dei viaggi si articolano sulle brevi distanze, il trasporto merci su rotte internazionali e la domanda di trasporto passeggeri insieme rappresentano fino a tre quarti delle emissioni di gas serra del settore trasporti.
La domanda del settore del trasporto passeggeri è scesa dell’1,4% nel 2012, principalmente a causa del calo dei viaggi in automobile. I volumi di trasporto merci sono diminuiti invece del 2,1%. Anche la domanda totale di energia per il trasporto è scesa, continuando il suo declino progressivo dopo il picco del 2007. Queste tendenze, spiega l’EEA, possono essere in parte causate dalla recessione e non è chiaro se si verificherà un rimbalzo nei prossimi anni.
Le emissioni di gas serra dovute ai trasporti sono diminuite del 3,3%, anche se dovranno continuare a scendere con andamento ben più sostenuto per raggiungere gli obiettivi fissati dal Pacchetto Clima-Energia 2030, che comunque ha lasciato ampia libertà ai produttori di autoveicoli. Anche le emissioni di inquinanti atmosferici fanno registrare un calo, a parte l’inquinamento dell’aria causato dagli aerei, che cresce per colpa di alcune sostanze.
Tuttavia, la qualità dell’aria è ancora fonte di danni per la salute nelle città europee. I livelli di biossido di azoto e di particolato nelle città sono stati esacerbati dall’aumento di automobili alimentate a gasolio. Questo è il risultato di politiche fiscali sul carburante nella maggior parte dei paesi Ue, che danno rendono il diesel più conveniente rispetto alla benzina.
Il numero di immatricolazioni di veicoli a combustibile alternativo nel 2013 è leggermente aumentato rispetto all’anno precedente. Nel loro insieme, auto elettriche e ibride rappresentano il 0,5% del totale delle nuove immatricolazioni. Una crescita lenta, dovuta in parte agli incentivi che continuano a sostenere veicoli a combustione interna in molti Stati membri.