Grazie alla presenza di trucioli di acciaio e particelle di carbonio il cemento conduttivo è in grado di sciogliere il ghiaccio e la neve, rimanendo sicuro al tatto
(Rinnovabili.it) – I ricercatori della Peter Kiewit Institute stanno lavorando su un modo per rendere le strade sicure anche dopo un’intensa nevicata. Il professore di ingegneria civile Chris Tuan ha guidato il suo team nella realizzazione di uno speciale cemento conduttivo, in grado di evitare la formazione di ghiaccio sulla sua superficie. Il segreto risiede nella ricetta: la miscela con cui è realizzato il cemento conduttivo contiene un 20% di trucioli di acciaio e particelle di carbonio. Nonostante la percentuale di questi componenti non sia così alta, è sufficiente perché il calcestruzzo conduca elettricità. Il risultato? E’ in grado di sciogliere il ghiaccio e la neve anche sotto le peggiori tempeste invernali, rimanendo sicuro al tatto.
Piste sicure per gli aeroporti
Gli ingegneri stanno mettendo alla prova il loro cemento conduttivo con i rigidi inverni del Nebraska, grazie una lastra di 18 metri quadrati istallata appena fuori dall’Università. I test, che dureranno fino a marzo di quest’anno, dovranno convincere la Federal Aviation Administration (FAA) delle prestazione del calcestruzzo “elettrico”. E in caso di risultati soddisfacenti l’FAA scalerà la sperimentazione integrando la tecnologia in un aeroporto degli Stati Uniti. “Con mia grande sorpresa, non vogliono usarlo per le piste (degli aerei)”, ha riferito Tuan. “Quello di cui hanno bisogno è un circuito intorno alle aree recintate per i mezzi di carico – bagagli, ristoro rifiuti, carburanti”.
Il primo ponte con cemento conduttivo
Una novità? Non proprio: l’idea di un cemento conduttivo è già stata brevettata e collaudata con successo dal National Research Council del Canada. Lo stesso Tuan lavora sul progetto da oltre un decennio e nel 2002, insieme al Dipartimento infrastrutture del Nebraska, ha realizzato il Roca Spur Bridge, il primo al mondo (e tuttora in funzione) ad incorporare calcestruzzo conduttivo. Il ponte esemplifica il tipo di sito su cui lo scienziato immagina un futuro per questa tecnologia. “I ponti congelano sempre per primi, perché sono esposti alle intemperie sia dall’alto che dal basso”, spiega Tuan. “Non è conveniente per costruire intere carreggiate con calcestruzzo conduttivo, ma è possibile utilizzarlo in certi luoghi dove c’è sempre il ghiaccio o sono presenti dei buchi”. Le buche sulla superficie del manto stradale spesso provengono dall’uso di sale o di sostanze chimiche di sbrinamento che possono, nel corso del tempo, corrodere il cemento e contaminare le acque sotterranee. In questo caso il calcestruzzo “elettrico” rappresenta un’alternativa attraente con minori costi di esercizio e di manutenzione. L’energia necessaria per lo sghiacciamento termico del Roca Spur Bridge, ad esempio, durante una tempesta di tre giorni, in genere costa circa 250 dollari – spiega lo scienziato – molto meno di un camion carico di sostanze chimiche.