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Stop Bad Biofuel, c’è bisogno della voce dei cittadini

Stop Bad Biofuel, c’è bisogno della voce dei cittadini(Rinnovabili.it) – I membri del Parlamento europeo sono pronti a votare la prossima settimana a Strasburgo la nuova e controversa proposta legislativa riguardante i biocarburanti; più precisamente i deputati dovranno esprimersi  sull’imposizione di un limite alla quantità di biofuel di prima generazione che può essere utilizzato per soddisfare l’obiettivo verde imposto dall’Unione Europea per il settore trasporti.

 

La proposta è frutto delle recenti preoccupazioni indirizzate a Bruxelles circa la valutazione del cosiddetto fattore ILUC (Indirect Land Use Change), finalizzato a misurare l’impatto a livello emissivo causato dalla deforestazione per la produzione di biocarburanti. Fino a ieri tale fattore era escluso dalla direttiva europea perché, sostengono in molti, difficile da valutare con precisione. Nella bozza di revisione della politica comunitaria, la Commissione europea ha proposto di fissare il tetto massimo di consumo per i biofuel di prima generazione al 5% (dall’attuale target 10%). A luglio la Commissione Energia dell’Europarlamento ha chiesto d’includere un modello affidabile per il calcolo del cambiamento indiretto dell’uso del suolo, passando così la palla all’assemblea plenaria di Strasburgo che si esprimerà il prossimo 11 settembre, salvo colpi di scena dell’ultimo minuto.

 

Nel frattempo T&E, Birdlife Europa ed EEB hanno lanciato a livello europeo la nuova campagna Stop Bad Biofuels, con cui chiedono ai cittadini dei Ventotto di far sentire la propria voce sul tema e soprattutto sui sussidi pubblici che oggi l’industria dei biocarburanti di prima generazione riceve (6 mld di euro ogni anno). Le tre organizzazioni stanno raccogliendo le firme degli europei che saranno presentati ai deputati prima del voto della prossima settimana. La petizione può essere firmata all’indirizzo https://www.stopbadbiofuels.org.

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