In un lungo articolo, il Direttore globale per l'elettrificazione di Ford presenta i risultati di un sondaggio per sfatare alcuni dei principali luoghi comuni sulle e-car.
Performance, capacità di traino, resistenza alle basse temperature sono alcune delle caratteristiche delle auto elettriche poco note al grande pubblico
(Rinnovabili.it) – Il 42% degli statunitensi pensa che per far camminare le auto elettriche serva comunque mettere benzina nel serbatoio: la curiosa (e fin troppo diffusa) idea che gli yankee hanno dei full electric vehicles è stata rilevata da un’indagine di mercato svolta dalla casa produttrice a stelle e strisce Ford, in vista della presentazione della nuova linea di e-car al Salone dell’auto di Francoforte.
A riportare la notizia è stato il Direttore generale del comparto elettrificazione di Ford, Ted Cannis, in un lungo editoriale sulla rivista online Medium dal titolo emblematico “L’istruzione è un pezzo critico mancante nel puzzle Veicoli elettrici”.
Cannis ammette che persino la sua famiglia, all’inizio del suo lavoro in Ford, gli domandò se le auto elettriche necessitino in qualche maniera di fare rifornimento anche di benzina, tuttavia la percentuale (42%) risultante dall’indagine negli Stati Uniti colpisce e rende chiaro il velo di disinformazione che circonda il mondo delle e-car.
“La verità è che quando si guida un veicolo elettrico, potrebbe non essere necessario fermarsi di nuovo in una stazione di servizio (tranne se si desidera una bistecca di manzo) – scrive Ted Cannis – Per la maggior parte dei proprietari di e-car, la ricarica viene effettuata comodamente da casa. Molti non hanno mai fatto visita a una stazione di ricarica pubblica. Alcuni sondaggi condotti sui proprietari di veicoli elettrici statunitensi mostrano che l’80% delle ricariche avviene a casa, seguite da quelle sul posto di lavoro”.
L’articolo passa in rassegna altri luoghi comuni sulle e-car: secondo il sondaggio Ford, quasi l’80% degli americani non sceglierebbe un veicolo elettrico per guidare in condizioni meteorologiche estreme. Per confutare questa tesi, Cannis cita il record di vendite della Norvegia, una delle nazioni europee con il clima più rigido, dove lo scorso anno sono state vendute circa 35 mila nuove auto elettriche e spiega come le case automobilistiche stiano elaborando software capaci di gestire potenza e durata delle batterie per assicurare lunghe percorrenze anche su strade innevate.
Stesso discorso per le performance: quasi la totalità degli statunitensi e degli europei intervistati (oltre il 90%) non crederebbero che le auto elettriche possiedano un’accelerazione simile a quelle a benzina. Un dato già sfatato nel 2017 dall’allora esordiente Tesla Model S capace di battere in accelerazione (sul quarto di miglio) due supercar come la Porsche 911 e la McLaren 570GT.
Il sondaggio, condotto anche sul mercato europeo e cinese, segnala anche come oltre i due terzi degli americani (67%) e degli europei (68%) non credano che i veicoli elettrici siano abbastanza capaci in termini di rimorchio e trasporto. Un altro mito sfatato da un recente test del prototipo Ford F-150 in cui il pick up elettrico è riuscito a trainare un vagone merci del peso di 453 tonnellate.
“Come capo dell’elettrificazione per Ford, le domande che mi vengono poste da familiari, amici e colleghi sui veicoli elettrici seguono questa tendenza: ‘I veicoli elettrici sono veloci?’, ‘Funzionano in inverno?’, ‘Posso davvero evitare le visite alla stazione di servizio?’, ‘Sono abbastanza performanti da aiutarmi nel mio lavoro?’– scrive Cannis – La risposta tutte queste domande è sì. Rimane tuttavia un divario tra ciò che un veicolo elettrico può fare e ciò che i clienti credono possa fare”.
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