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Spedizioni via mare: aspettando LEO, il combustibile green

Si chiama LEO ed è una miscela di lignina ed etanolo. Sperimentato dall'Università di Copenaghen e finanziato, fra gli altri, dalla norvegese A.P. Moller-Maersk, il combustibile green dovrebbe permettere entro il 2030 di avere navi a zero emissioni di CO2

Spedizioni via mare
Credits: Lemzo da Pixabay

Alcune tra le principali aziende del Nord Europa sperimentano un combustibile green per le spedizioni via mare

 

(Rinnovabili.it) – Secondo l’Organizzazione marittima internazionale (IMO), le spedizioni via mare rappresentano il 2,2% delle emissioni globali di biossido di carbonio, superando il 2% dell’aviazione. Per tale ragione, l’Agenzia delle Nazioni Unite ha dichiarato di voler dimezzare le emissioni entro il 2050. A questo, si aggiungano le pressioni di investitori, consumatori e attivisti, che spingono affinché le aziende coinvolte nel settore delle spedizioni via mare accelerino il loro processo di riduzione dell’impronta del carbonio.

 

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C’è già chi è passato all’azione: alcune delle principali compagnie di navigazione, vendita al dettaglio e trasporti si sono messe insieme per sviluppare un combustibile per uso marittimo alternativo e green.

 

Fra i promotori dell’iniziativa, spiccano l’azienda danese A.P. Moller-Maersk, che possiede la linea di spedizioni via mare numero uno al mondo, il gruppo norvegese di spedizioni di veicoli Wallenius Wilhelmsen, la svedese H&M, il britannico Marks & Spencer, il produttore di abbigliamento Levi Strauss & Co e la casa automobilistica BMW. L’obiettivo è quello di testare un combustibile composto da una miscela di lignina ed etanolo, a cui è stato dato il nome di LEO.

 

LEO viene prodotto attraverso lo scioglimento della lignina, un prodotto di scarto di scarso valore della produzione di etanolo (tipicamente bruciato per energia industriale), nell’etanolo stesso. In questo modo, si farebbe uso di una fonte di energia economica (lo scarto di lignina) per produrre un combustibile a basso costo e neutro per contenuto di carbonio, che può essere bruciato nei grandi motori impiegati per le spedizioni via mare.

 

La ricerca su LEO viene svolta dall’Università di Copenaghen, attualmente impegnata in prove di laboratorio sul carburante prima che il progetto passi a una fase sperimentale su piccoli motori fissi, prevista per il secondo trimestre del 2020.

 

John Kornerup, consulente per i cambiamenti climatici di A.P. Moller-Maersk, ha dichiarato a Reuters che, a seconda del successo dei test, il progetto potrebbe diventare operativo entro un paio di anni. “Indipendentemente dal risultato finale, questo progetto contribuirà in modo significativo alla comprensione generale dei problemi e delle potenziali soluzioni rispetto alla sfida della decarbonizzazione delle spedizioni via mare”, ha aggiunto.

 

In questo periodo, infatti, soprattutto grazie alle nuove regole IMO, le compagnie di navigazione stanno esplorando soluzioni che vanno dall’uso di vernici di alta qualità ai lavori sulle infrastrutture per consentire alle navi a zero emissioni di CO2 di essere in acqua entro il 2030.

 

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