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Solar impulse 2: un “volo magico” dall’Arizona all’Oklahoma

Solar impulse 2 un “volo magico” dall’Arizona all’Oklahoma

 

(Rinnovabili.it) – Alle 11:15 di ieri sera (ora locale), il Solar Impulse 2 è atterrato a Tulsa, in Oklahoma, terminando una “mille miglia” (1.600 km) iniziata 18 ore prima dal Phoenix Goodyear Airport. Il pilota svizzero dell’aereo fotovoltaico, Bertrand Piccard, lo ha definito «un volo magico» su Twitter. Quella tra Arizona e Oklahoma è l’undicesima tappa del giro del mondo senza carburante che il velivolo sperimentale sta portando avanti ormai da un anno. Ne mancano soltanto sei al termine, compresa la traversata dell’Oceano Atlantico.

L’aereo ha un’apertura alare superiore a quella di un Boeing 747, ma grazie alla struttura in fibra di carbonio ultra-leggera raggiunge a mala pena il peso di un’auto. La velocità di crociera varia da che vanno dai 55 ai 100 chilometri orari. I quattro motori ad ed elica del Solar Impulse 2 sono alimentati esclusivamente da energia raccolta da più di 17 mila celle solari incorporate nelle ali. L’energia in eccesso viene immagazzinata in quattro batterie durante le ore diurne per mantenere l’aereo in volo dopo il tramonto.

 

Solar Impulse Airplane - Leg 11 - Flight Phoenix to Tulsa

 

L’aereo può salire a fino a 8.500 metri, ma di notte vola in genere a quote più basse per risparmiare energia. Ai comandi del monoposto si alternano due piloti, Bertrand Piccard e Andrè Borschberg. Hanno imparato, tramite la meditazione e l’ipnosi, a rimanere svegli per molte ore consecutive. La prova più difficile è stata la traversata dell’Oceano Pacifico, 8.300 km dal Giappone alle Hawaii, compiuta da Borschberg in cinque giorni e cinque notti dormendo 40 ore in tutto a brevi intervalli.

Tuttavia, i danni subiti dalle batterie durante la traversata hanno costretto il velivolo a terra per nove mesi. Solo lo scorso 22 aprile è tornato a librarsi in aria.

L’obiettivo finale del team svizzero del Solar Impulse 2 è completare il primo giro del mondo con l’energia solare, concludendo al meglio una lunga campagna di sostegno alle rinnovabili. Il punto d’arrivo – che è stato anche quello di partenza nel marzo 2015 – sarà Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti.

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