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Dieselgate: accuse di un nuovo software trucca emissioni per l’Audi

Il marchio di lusso tedesco Audi ha interrotto la produzione del suo ultimo modello A6 dopo la scoperta di irregolarità nei motori

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La Germania riapre le indagini sull’Audi a causa del sospetto di un nuovo software trucca emissioni

(Rinnovabili.it) – Due anni e mezzo dopo lo scoppio del “dieselgate“, Volkswagen sembra incapace di ripulire il proprio nome. Ancora una volta, sulla sua controllata Audi pesa l’ombra dello scandalo. L’Ufficio federale tedesco per il traffico automobilistico (KBA) sospetta, infatti, che il marchio abbia installato un nuovo software trucca emissioni nelle auto vendute più di recente. Un dubbio insinuato dall’indagine giornalistica svolta dal settimanale Der Spiegel e approdato subito sul tavolo del ministero dei trasporti tedesco. Dal canto suo, il dicastero ha confermato in questi giorni all’AFP di star indagando sull’uso di un nuovo “dispositivo illegale” che sarebbe stato montato in circa 60.000 automobili Audi, la metà delle quali viaggerebbero ora sulle strade tedesche.

 

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Si tratta delle berline A6 e A7 equipaggiate con motori V6 TDI: il sospetto è che possiedano un programma in grado di disabilitare il sistema di controllo dell’inquinamento del motore in determinate situazioni. Entrambi i modelli sono equipaggiati con i più recenti sistemi di trattamento dei gas di scarico: un filtro SCR (Selective Catalytic Reduction), che converte le emissioni di ossidi di azoto (NOx) in innocui vapore acqueo e azoto, grazie allo spray di AdBlue, un liquido a base di urea. La reazione chimica risultante intrappola gran parte delle emissioni di NOx, a condizione ovviamente che venga iniettato liquido sufficiente nello scarico.

 

Secondo Der Spiegel, invece, il software rallenterebbe deliberatamente l’uso del fluido per la pulizia dell’inquinamento negli ultimi 2.400 chilometri della sua durata, per evitare che i conducenti debbano rifornirsi di AdBlue durante i normali aggiornamenti del servizio. Ma meno liquido significa ridurre drasticamente la sua efficacia nel neutralizzare gli ossidi di azoto.

Si tratta dunque di un caso completamente differente rispetto a quello che aveva scatenato a suo tempo il primo dieselgate: in quel caso, infatti, il gigante tedesco aveva ammesso di aver truccato i test emissivi,immettendo sul mercato auto con emissioni dichiarate molto più basse di quelle reali (Leggi anche Il dieselgate dilaga in Europa: 8 milioni di Volkswagen truccate).

Nel frattempo la Audi ha annunciato  di aver interrotto le consegne dei due modelli diesel, per verificare le presunte “anomalie nel software”.