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Smartcity e veicoli intelligenti: la ricetta italiana per il futuro

(Rinnovabili.it) – Secondo una stima recente entro il 2050, il parco auto potrebbe triplicarsi, raggiungendo i 273 milioni di veicoli in Europa e più di 2,5 miliardi nell’intero Pianeta. Questo dato è decisamente allarmante e senza  un intervento immediato che abbatta decisamente il livello di sostanze inquinanti emesse dalle auto, il rischio è una strada senza ritorno. Nel tentativo di trovare una risposta virtuosa a questo problema, lo scorso anno, era stata attivata la Piattaforma tecnologica italiana sulla mobilità elettrica, alla quale avevano aderito cento aziende dell’eccellenza italiana e 40 università, per dar vita ad un sistema di trasporto alternativo, in grado di abbassare i livelli di smog nazionali.

In quest’ottica, lo scorso venerdì durante il Motor Show di Bologna, è stato presentato un interessante progetto tutto Italiano, che propone la strada della mobilità sostenibile applicata alla città intelligente: l’idea è quella di creare una rete integrata di dialogo tra veicoli, infrastrutture e tecnologia, nel tentativo di arrivare entro il 2022, alla trasformazione ecosostenibile delle nostre città.

L’iniziativa arriva dall’Agenzia di ricerca per la mobilità elettrica per il sistema Italia (Armesi) e partirà in via sperimentale dalla Lombardia, coinvolgendo nella prima fase venti città; la direzione generale è affidata ad Assoknowledge Servizi e comincerà a gennaio 2012 con la definizione degli standard e dei prototipi da realizzare.

Il progetto integrato, che prende il nome di “Grande Melo”, si svilupperà secondo una tempistica precisa, ponendo il primo traguardo di stesura sperimentale dei progetti al 2016 e la realizzazione completa degli interventi al 2021.

“L’ambizione – spiega Laura Deitinger, presidente di Assoknowledge – è quella di sperimentare e attuare un modello di Paese esportabile che valorizzi l’eccellenza e le capacità che l’Italia può esprimere in questo campo se solo riusciamo a porci nei confronti del mondo in modo integrato e coeso condividendo strategie ed obiettivi”.

I cinque capitoli che saranno interessati dal progetto sono: veicoli elettrici, infrastrutture, energia rinnovabile, infomobilità e la gestione “smart” della rete che racchiude tutti questi servizi per la città.

Le tecnologie proposte dai diversi attori, che hanno già preso parte attivamente al progetto, sono assolutamente innovative: il sistema del trasporto, privato e pubblico, sarà esclusivamente elettrico e per ovviare al problema della scarsa autonomia delle batterie, si studieranno soluzioni alternative come la ricarica diretta dall’elettrificazione delle strade, ovvero una rete posta sotto l’asfalto, che mediante una serie di magneti, collocati sui veicoli e sulle strade, ricaricheranno i mezzi al solo passaggio. L’idea del progetto è proprio quella di trasformare le normali città in smart city, centri urbani intelligenti, che possano monitorare e gestire il traffico autonomamente a seconda delle necessità.

Ovviamente un sistema di tale portata necessiterà risorse ingenti: “I finanziamenti avverranno sia con mezzi degli aderenti sia attraverso il mercato sia con l’utilizzo del project financing, – ha affermato la Deitinger – è stato un lavoro impegnativo che ci ha permesso di conoscere le realtà sia di grandi gruppi industriali come di piccole e medie imprese che fino a oggi hanno fatto ricerca e innovazione in modo individuale. Siamo orgogliosi di poter dire che il progetto è stato colto come un’opportunità anche dalla Regione Lombardia, con l’impegno di accompagnarlo nell’attuazione anche dal punto di vista amministrativo”.

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