Rinnovabili

Ricarica bidirezionale, a Torino il progetto Vehicle-to-Grid da record

Vehicle-to-Grid
Credits: FCA

(Rinnovabili.it) – L’Italia inizia a fare sul serio in materia di Vehicle-to-Grid (V2G), recuperando il tempo perso. Lo dimostra, da ultimo, l’ambizioso progetto pilota presentato stamane, a Torino, da FCA, Engie e Terna. Insieme le tre realtà realizzeranno la più grande infrastruttura di ricarica bidirezionale del mondo: entro un anno nell’hub logistico di Drosso (complesso Mirafiori), all’ombra di 12mila moduli fotovoltaici, fino a 700 auto elettriche potranno far dialogare le proprie batterie con la rete. 

Il progetto è stato inaugurato ufficialmente stamane con le prime 32 colonnine V2G, capaci di connettere simultaneamente 64 veicoli. Questa fase permetterà ai partner di sperimentare la tecnologia della ricarica bidirezionale e la gestione logistica del parcheggio, prima di ampliarne ulteriormente le dimensioni.

Il Vehicle-to-Grid in salsa italiana

Per il Belpaese si tratta di un prezioso progresso, soprattutto rispetto alla corsa tecnologia degli altri Paesi europei. Le prime norme italiane in materia di ricarica bidirezionale, infatti, hanno visto la luce solo a febbraio 2020, con un decreto ad hoc recante criteri e modalità per favorire la diffusione a livello nazionale della nuova tecnologia. Il provvedimento stabilisce in che modo le auto elettriche e le speciali colonnine V2G possano partecipare al mercato per i servizi di dispacciamento (MSD).

Ora anche l’Italia è pronta a cimentarsi seriamente con il Vehicle-to-Grid, ma la strada da percorrere è tutta all’inizio.

Il progetto firmato FCA, ENGIE Eps e Terna sfrutta le rispettive competenze per creare una sorta di ecosistema energetico, capace di scambiare energia in maniera intelligente con la rete. E in questo modo fornire una risorsa preziosa al bilanciamento del sistema elettrico nazionale.

La tecnologia bidirezionale – che consente sia di caricare i veicoli elettrici sia di restituire energia alla rete – funzionerà in modo efficace quando auto e infrastruttura di ricarica parleranno un linguaggio comune. Ed è proprio questo linguaggio, l’obiettivo primario della sperimentazione. La gestione della seconda fase sarà invece dettata da logiche di economicità. In tal senso si aspetta la definizione da parte del governo dei nuovi incentivi dedicati. “Ora – spiega Roberto Di Stefano, responsabile e-Mobility di FCA – dovrà seguire un completo framework normativo, riferito alla giusta remunerazione dei servizi di stabilizzazione alla rete e a copertura dei costi aggiuntivi associati all’installazione dei dispositivi di connessione bidirezionali e dei sistemi di misura, ai fini dell’erogazione dei servizi ancillari”

“FCA  – ha aggiunto Pietro Gorlier, Chief Operating Officer della region EMEA del gruppo – sta investendo 5 miliardi di euro, che toccano tutti i nostri stabilimenti, di cui due per il comprensorio di Mirafiori. In questo contesto, oltre al V2G si inseriscono numerosi altri progetti, come i pannelli fotovoltaici della Solar Power Production Units: una superficie di 150 mila metri quadrati in grado di produrre 15 MW di elettricità e contribuendo così alla riduzione delle emissioni per oltre 5 mila tonnellate di CO2. O il Battery Hub che prevede l’assemblaggio di batterie con l’uso di tecnologie all’avanguardia”.

Exit mobile version