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MobilitAria 2020, bisogna ripensare la mobilità urbana

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Foto di kevberon da Pixabay

Il lockdown è stato utile, ma certo non sufficiente. Le città non possono tornare ad essere congestionate dal traffico. Bisogna ripensare la mobilità urbana

(Rinnovabili.it) – La riapertura post lockdown ha inevitabilmente portato ad un ritorno del traffico urbano. Ad aggravare ulteriormente la situazione vi è anche l’irrefrenabile spinta a utilizzare oggi mezzi privati, considerati più sicuri rispetto ad autobus e metropolitane in termini di rischio sanitario. 

Oggi più che mai, urgono soluzioni utili a ripensare la mobilità urbana. Un aiuto in tal senso arriva in questi giorni dal Kyoto Club e dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA). Le due realtà hanno pubblicato in questi giorni il Rapporto “MobilitAria 2020” che, partendo dai dati su mobilità e qualità dell’aria di 14 città metropolitane nel 2019 e nei primi 4 mesi del 2020, formula proposte e misure da attuare in ottica di una nuova mobilità urbana. 

Nonostante il leggero miglioramento della qualità dell’aria registrato nel corso del 2019, rimangono valori critici non sufficienti a garantire il rispetto dei limiti normativi in vigore. Nel periodo di lockdown invece, complice il blocco del traffico, il rapporto registra un netto calo dell’inquinamento, soprattutto per il crollo del biossido di azoto (NO2). Evidente segnale del peso giocato nelle aree urbane dai mezzi di trasporto. 

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Ora, con la fase 2 pronta a trasformarsi in fase 3, non possiamo concederci il lusso di tornare alle – pessime – abitudini di prima. 
Il lockdown ha ridotto traffico, inquinamento ed emissioni di CO2, ma noi vogliamo tornare a muoverci senza inquinare e congestionare le città” sostiene la coordinatrice del gruppo di lavoro “Mobilità sostenibile” di Kyoto Club, Anna Donati. “Questo è possibile se acceleriamo gli investimenti e le misure per spostarsi con la bicicletta, a piedi, con la sharing mobility e la micromobilità, se innoviamo i servizi di trasporto pubblico e puntiamo sull’elettrificazione dei veicoli. IL DL Rilancio è solo un timido tentativo per andare in questa direzione, serve molto di più e chiediamo che il DL venga migliorato ed i prossimi provvedimenti  siano più efficaci”.

Per decongestionare le città e, quindi, migliorare la qualità dell’aria, secondo Kyoto Club e CNR-IIA ci sono sostanziali misure da mettere in atto. Bisogna potenziare lo smart working e i servizi di prossimità; pianificare gli orari di ingresso nel lavoro, nelle scuole e nei servizi pubblici e privati per ridurre le ore di punta e utilizzare al meglio gli spazi ed i servizi disponibili; allargare i servizi di sharing mobility, promuovere la mobilità ciclistica attraverso l’ampliamento delle piste ciclabili e dei servizi ai ciclisti; sostenere il trasporto pubblico; potenziare la figura del mobility manager; riorganizzare la logistica in maniera sostenibile; puntare sull’elettrificazione dei veicoli e mantenere ztl e low emission zone.

Sembra evidente che l’uscita dalla crisi pandemica ci pone di fronte a un bivio”, ha commentato il Vicepresidente di Kyoto Club, Francesco Ferrante. “Prevarrà la spinta ‘conservatrice’ di chi pensa che la migliore risposta alle esigenze d distanziamento sociale sia quella di rinchiudersi nella propria auto privata magari incentivando l’acquisto dei modelli rimasti invenduti in questi mesi, o piuttosto vincerà un modello più moderno che si basa sul forte potenziamento del trasporto pubblico locale, dello sharing, delle forme di mobilità dolce e sostenibile e che incentivi l’innovazione tecnologica accelerando l’uscita dall”era fossile” anche nei trasporti? Solo se saremo in grado di far vincere la seconda opzione potremo tornare a vivere in città di nuovo belle, accoglienti, piene di vita e di aria pulita”.

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