Rinnovabili • Mobilità elettrica, cosa deve fare l’UE secondo Eurelectric e E&Y Rinnovabili • Mobilità elettrica, cosa deve fare l’UE secondo Eurelectric e E&Y

Mobilità elettrica, cosa deve fare l’UE secondo Eurelectric e E&Y

Le colonnine di ricarica veloce devono aumentare di 13 volte. E par i parchi auto aziendali, pubblici e privati, servono 80 miliardi di euro di investimenti entro il 2030

Mobilità elettrica, cosa deve fare l’UE secondo Eurelectric e E&Y
credits: Gerd Altmann da Pixabay

Le flotte aziendali al centro del rapporto sulla mobilità elettrica

(Rinnovabili.it) – Bruxelles deve correre sulla mobilità elettrica o rischia di mancare gli ambiziosi obiettivi climatici promossi dal Green Deal. E su alcuni aspetti deve davvero mettere il turbo. Ad esempio sui punti di ricarica, che devono essere moltiplicati di ben 13 volte entro il 2030. Attualmente in tutto il continente ce ne sono 213mila, ma solo il 14% permette la ricarica veloce. E la Commissione punta ad averne 3 milioni entro fine decennio.

La fotografia scattata da Eurelectric e Ernst&Young guarda ai parchi veicoli delle amministrazioni pubbliche e delle aziende private. E tocca anche il capitolo investimenti. Nel rapporto congiunto “Accelerating fleet electrification in Europe” appena pubblicato, gli autori calcolano che per procedere spediti sulla via dell’elettrificazione delle quattro ruote servono almeno 80 miliardi di euro. Di questi, 20 da destinare alle infrastrutture pubbliche di ricarica, mentre ben è di 60 miliardi la cifra da stanziare per i punti di ricarica privati.

Leggi anche Boom mobilità elettrica UE, nel 2020 venduto oltre 1 milione di unità

Le flotte di veicoli gestiti da società private o autorità pubbliche in Europa sono costituite da 63 milioni di automobili, furgoni, autobus e camion. Ma è la fetta più rilevante per accelerare sulla mobilità elettrica, sottolinea il rapporto. Infatti, “nonostante rappresentino solo il 20% del parco veicoli, rappresentano il 40% di tutti i chilometri percorsi e il 50% delle emissioni di CO2 derivanti dai trasporti”. Aggredire questo segmento è cruciale per procedere con la decarbonizzazione dei trasporti.

Secondo il rapporto, i parchi auto sono il principale candidato per l’elettrificazione per una serie di motivi tra cui la prevedibilità dei loro percorsi, che può facilitare l’installazione di infrastrutture di ricarica in luoghi chiave, e così rendere i veicoli elettrici più affidabili anche per i privati.

Leggi anche Europa: la crisi colpisce diesel e benzina, crescono le auto elettriche

Lo studio fa quindi delle previsioni. Se queste condizioni si realizzeranno, al 2030 i parchi auto pubblici e privati conteranno su oltre 10 milioni di EV. Per quella data, il segmento degli autobus avrà elettrificato il 42% del suo parco, seguito dai segmenti delle auto e dei furgoni che avranno elettrificato rispettivamente il 17,5% e 12%.