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Mezzi smart ed ecologici, è tempo di innovare il trasporto pubblico

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Foto di Free-Photos da Pixabay

Invitalia gestirà i nuovi Contratti di sviluppo dedicati al settore del trasporto pubblico

(Rinnovabili.it) – L’innovazione tende una mano al trasporto pubblico sostenibile. E lo fa tramite i Contratti di Sviluppo, lo strumento agevolativo dedicato ai programmi d’investimento strategici per l’industria nazionale (e non). Ieri, il ministro allo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli ha firmato la direttiva che stanzia 100 milioni di euro per i Contratti in ambito mobilità. Le risorse serviranno a sostenere gli investimenti delle imprese legate al trasporto pubblico su gomma. Con il preciso obiettivo di dare una spinta alla produzione di sistemi e mezzi, ecologici e intelligenti, in linea con i Piano nazionale sulla mobilità sostenibile.

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Nel dettaglio la direttiva prevede il sostegno di programmai finalizzati sviluppare e produrre nuove architetture di autobus e sistemi di trazione a minor impatto ambientale. L’obiettivo è ridurre l’impatto emissivo, ma anche digitalizzare i nuovi veicoli e loro componenti. Gli investimenti delle imprese potranno essere indirizzati anche alla creazione di filiere industriali per la produzione di componentistica per il trasporto pubblico e lo sviluppo di nuove tecnologie IT ad esso applicate; e per lo sviluppo, la standardizzazione e produzione su larga scala di sistemi di rifornimento e di ricarica “smart”.

La gestione dei Contratti di sviluppo è affidata all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia, che opera sotto le direttive ed il controllo del Ministero dello sviluppo economico. Il dicastero fornirà all’Agenzia le indicazioni per la valutazione delle istanze presentate ai fini del finanziamento. “Le domande di agevolazione presentate – si legge nella direttiva – saranno valutate in ordine cronologico di presentazione”. Il provvedimento istituisce anche un Comitato tecnico per l’attuazione, il coordinamento ed il monitoraggio degli interventi, composto da cinque membri, di cui due in rappresentanza del Mise.

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