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Il limite di 30 km/h è utile o fa solo perdere tempo?

Legambiente prova a smontare le fake news che stanno circolando di più in questi giorni, dopo la presa di posizione del ministro Salvini contro l’introduzione del limite di 30 km orari nel centro di Bologna

Limite 30 km/h: 5 fake news sul modello Città 30
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Salvini: il limite di 30 km/h è una “scelta non ragionevole”. È davvero così?

(Rinnovabili.it) – Scelta “non ragionevole” o misura chiave per rendere la mobilità urbana più sostenibile, a misura d’uomo e di clima? La crociata del ministro delle Infrastrutture e del Trasporti Matteo Salvini contro il limite di 30 km/h introdotto a Bologna ha innescato uno tsunami di commenti, in un dibattito che fin dal principio è molto polarizzato. E infestato da notizie fuorvianti, decontestualizzate o false. A fare un po’ di chiarezza ci prova Legambiente, smontando le fake news che stanno circolando di più.

5 fake news sul limite di 30 km/h in città

Fissare il limite di 30 km/h aumenta la sicurezza stradale o no? Ci fa davvero arrivare in ritardo? Crea più danni che benefici, come ha sostenuto Salvini? Schiacciare di meno l’acceleratore fa inquinare di più o di meno? Cosa uccide di più, la velocità o l’abuso di sostanze quando si è al volante?

Sicurezza stradale – Da dove viene il limite di 30 km/h? Perché proprio questa soglia e non un’altra? Dietro questo numero ci sono delle valutazioni scientifiche. È la soglia che permette di non rallentare la circolazione e, al contempo, diminuire drasticamente la probabilità di incidenti mortali. La soglia di arresto dell’auto scende da 28 a 13 metri e l’impatto in caso di incidente equivale a una caduta dal 1° piano invece che dal 3°. E l’angolo visuale del conducente raddoppia se si rispetta il limite di 30 km/h, aiutando chi guida a evitare incidenti.

Tempo – Quanto andiamo veloci in città, oggi? I dati dicono che anche se i limiti sono fissati a 50 km/h, lo spostamento in auto avviene a velocità medie molto inferiori. A Berlino si viaggia a 19 km/h, a Varsavia a 26. E in Italia? Siamo sotto i 30 km/h. Già oggi. Perché? Il fattore che influenza lo scorrimento del traffico non è il limite di velocità ma quante auto sono in circolazione. Per andare più veloci bisogna usare meno l’auto (ma bisogna avere a disposizione un trasporto pubblico intermodale efficiente).

Benefici netti – Il titolare del MIT ha sostenuto che il limite di 30 km/h crea più danni che benefici per i lavoratori. Secondo Legambiente, però, questa non è l’opinione del suo ministero. Che nel Piano nazionale di Sicurezza Stradale sostiene che “dove ci possono essere impatti che coinvolgono veicoli e pedoni, la velocità dovrebbe essere limitata a 30 km/h”. E non parla da nessuna parte di criticità rispetto all’introduzione di questo limite.

Inquinamento – Se parliamo di auto diesel e benzina – la maggioranza di quelle in circolazione oggi in Italia – è lo stile di guida che influisce molto su quanto si inquina. Accelerare e decelerare fa aumentare i gas di scarico. “Bruciare i semafori per poi finire in un ingorgo di traffico, fa guadagnare solo qualche secondo. Ecco perché una velocità massima inferiore, specie nelle vie frequentate da pedoni e ciclisti, favorisce un flusso di traffico più uniforme, sicuro e un po’ meno inquinamento”, spiega Legambiente.

Cosa uccide di più? – La prima causa di mortalità negli incidenti in città è l’eccesso di velocità: ben il 55% dei casi. Insieme a mancata precedenza ai pedoni e guida distratta. Per Legambiente, quindi, l’idea di aumentare le pene per chi consuma alcol e droghe e si mette al volante non aiuterà a salvare vite. A questo servirebbe invece il limite di 30 km/h. E se proprio si vuole agire sulle pene, “sarebbe più efficace inasprire le pene minime e non quelle massime, meccanismo che, peraltro, ha dimostrato scarsa efficacia”, conclude Legambiente.