Tra le peggiori nell’indice di mobilità sostenibile di AGICI, tutte città siciliane: Messina, Catania e Siracusa
(Rinnovabili.it) – L‘Italia è ancora spaccata in due per le politiche di sostenibilità dei trasporti urbani. Il Sud continua a registrare performance peggiori del Centro-Nord in quasi tutti gli indicatori, salvo incidenti e qualità dell’aria. Il divario maggiore col resto della penisola emerge soprattutto con la mobilità dolce, sia pedonale che ciclabile, e con la logistica ultimo miglio. È la fotografia scattata da AGICI – Finanza d’impresa con la 2° edizione dell’indice di mobilità sostenibile delle città italiane con più di 100mila abitanti.
La prima città in classifica è ancora una volta Milano, con un punteggio di 69,2 su 100. Dopo il capoluogo meneghino troviamo Firenze (62,6), Venezia (57,5), Roma (53,5) e Bologna (52,7). All’estremo opposto della lista troviamo invece solo città del Sud, in particolare della Sicilia. Il peggiore indice di mobilità sostenibile se lo disputano Messina (23,4), Catania (23,6) e Siracusa (23,7).
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L’indice tiene conto di diversi aspetti della mobilità urbana, espressi da 24 indicatori a loro volta raggruppati in 7 macro-aree tematiche: trasporto privato, trasporto pubblico, mobilità dolce, sharing mobility, integrazione e politiche, salute e sicurezza, logistica last-mile. Voci che aiutano a tratteggiare la situazione in divenire della mobilità sostenibile in Italia.
Qualche tendenza. Tra le più positive, l’elettrificazione delle flotte di autobus (+15%), il rinnovo del parco auto, la riduzione del tasso di motorizzazione anche se per ora solo nelle città del Nord. Buone notizie anche per la sharing mobility: crescono dell’11% le flotte di car sharing e prosegue il boom dei monopattini (+38%). Prosegue la diffusione delle piste ciclabili (+5km in media per città), trainata dai risultati di Milano (+13km), Venezia (+14km), Palermo (+13km), Cagliari (+12km) e Genova (+20km).
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“La mobilità urbana va ripensata in tutti i contesti cittadini, slegandola finalmente dall’uso dell’auto come mezzo privilegiato”, suggerisce Michele Perotti, responsabile delle attività di ricerca per questo rapporto. “Ma a tal fine è necessario predisporre un’offerta alternativa di servizi completa, integrata e facilmente accessibile dai cittadini. Le nuove piattaforme Mobility as a Service (MaaS) costituiscono uno strumento importante in questa direzione, sarà compito delle amministrazioni, in dialogo con gli operatori del settore, costruire un contesto cittadino che ne faciliti l’adozione e l’utilizzo”.