In fase di test un sistema che consente al veicolo di comunicare con l’infrastruttura anche in assenza del segnale satellitare
Novità per la guida autonoma in Italia
(Rinnovabili.it) – La mobilità intelligente si prepara a correre sulle strade italiane. Era il 2018 quando l’allora ministro ai Trasporti Graziano Delrio firmava il decreto Smart Road, uno degli atti attuativi della legge di Bilancio. Il provvedimento, che disciplina l’adeguamento infrastrutturale alla cosiddetta “digital transformation”, dava anche il via libera ai primi test per la guida autonoma su strada. Quattro anni più tardi all’interno del programma Mercury Smart Sustainable Mobility, Autostrade per l’Italia annunciava una serie di progetti innovativi per la digitalizzazione e l’ammodernamento delle infrastrutture stradali. E dalle iniziative del cluster “Intelligent Roads” prende vita oggi la prima sperimentazione sulla guida autonoma della società. Sull’A1 in Toscana, Autostrade per l’Italia sta testando un sistema che consentirà ai veicoli di comunicare con l’infrastruttura mantenendo lo stesso livello di guida autonoma, anche in assenza del segnale satellitare. A oggi sono già state effettuate due sperimentazioni: sia in ambiente protetto, sia in un tratto autostradale, più precisamente nella Galleria “Le Croci”, posizionata fra Calenzano e Barberino.
“Il settore del trasporto su gomma sta attraversando una fase di trasformazione e innovazione caratterizzata da numerosi trend in evoluzione”, spiega l’A.D. Roberto Tomasi. Trend come “l’elettrificazione dei veicoli, i nuovi servizi digitali di mobilità, la connettività e la guida autonoma. Con sperimentazioni all’avanguardia guardiamo al futuro e diventiamo protagonisti del cambiamento con l’obiettivo di rendere la nostra infrastruttura sempre più sicura, innovativa e connessa”.
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Le soluzioni impiegate nelle sperimentazioni a Movyon, centro per la ricerca e l’innovazione del Gruppo Aspi. Insieme al Politecnico di Milano ha ideato e testato una tecnologia che, basandosi sulla comunicazione wireless tra il veicolo e le antenne RSU (Roadside Unit) già distribuite lungo la rete, permette all’auto di ricevere informazioni utili al posizionamento di precisione e di mantenere il livello di automazione costante lungo il percorso. Durante le prove è stata verificata la potenziale capacità dell’auto, opportunamente allestita e supportata dell’infrastruttura, di procedere senza l’intervento del guidatore, potendo così mantenere la guida autonoma di Livello 3 anche in galleria, o comunque in assenza di segnale satellitare.
“Con la nostra innovazione vogliamo dare un ruolo attivo all’operatore stradale per favorire quella che sarà una grande rivoluzione della mobilità”, dichiara Lorenzo Rossi, Amministratore Delegato di Movyon. “Stiamo sperimentando nuove soluzioni che supportino i veicoli a guida autonoma attraverso lo sviluppo e l’integrazione di tecnologie avanzate e l’utilizzo dei dispositivi di comunicazione già installati lungo la rete autostradale. È infatti l’infrastruttura che, dotata di sensori e sistemi di monitoraggio per la gestione del traffico e della sicurezza, ha una visione completa e sempre aggiornata della rete stradale e può integrare o ridondare le capacità tecnologiche che i veicoli stanno acquisendo, aumentandone i livelli di affidabilità e favorendone la diffusione”.