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Come rendere il luogo di lavoro “bike friendly”, il vademecum di FIAB

La Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta mette a disposizione alcune utili indicazioni per aiutare le aziende a incentivare l’utilizzo della bici negli spostamenti casa-lavoro

luoghi di lavoro bike-friendly
Photo by form PxHere

(Rinnovabili.it) – La bicicletta è stata a più riprese indicata come la soluzione migliore per far ripartire la mobilità urbana dopo la crisi del Covid-19. Le due ruote possono far fronte alla necessità di spostamenti individuali senza il pericolo di aumentare la congestione del traffico, né far impazzire le emissioni inquinanti. Da lato del governo si sta già ragionando a strumenti di supporto, come ad esempio il bonus bicicletta, ma la vera differenza lo fanno infrastrutture e politiche bike-friendly.

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In questo contesto si inserisce la campagna #PRIMALABICI, lanciata dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (FIAB). L’iniziativa, presentata nei giorni scorsi, nasce per promuovere l’uso della bici negli spostamenti quotidiani come mezzo sicuro e sostenibile per se stessi e gli altri. Uno degli elementi essenziali per farlo è rendere i luoghi di lavoro più sensibili alle esigenze di chi sceglie le due ruote a pedali per gli spostamenti. La FIAB ha stilato un vademecum per le aziende con indicazioni su come rendersi più bike-friendly. Gli interventi guardano direttamente alle necessità di chi si sposta in bici, ma offrono tre diversi livelli di complessità (minimo-buono-ottimo).

Le indicazioni per rendere i luoghi di lavoro bike-friendly

Cosa possono offrire i luoghi di lavoro/aziende: 

1.Parcheggiare la bici

Minimo: Stalli bici nel parcheggio aziendale, con rastrelliere antifurto – possibilità di legare il telaio e non solo la ruota – in posizione comoda (vicino agli ingressi edifici), visibile e illuminata. Possibilità di portare le bici pieghevoli dentro l’ufficio.

Buono: Tettoia a protezione del parcheggio bici.

Ottimo: Compressore gonfiaggio gomme, cassetta attrezzi per micro riparazioni, parcheggio bici in locale al chiuso.

2. Cambiarsi le scarpe o i vestiti

Minimo:      Locale dedicato ad uso spogliatoio

Buono:       Armadietti e stenditoi

Ottimo:       Docce

3. Incentivi

Minimo: Incentivi in denaro, sconti in negozi bici, permessi premio o altri benefit; il monitoraggio può essere svolto attraverso registrazione all’arrivo, oppure con app o dispositivi dedicati in commercio.

Buono: Polizza RC dipendenti per spostamenti in bici con CIAB*,buoni per acquistare sistemi antifurto bici di qualità, bici aziendali a disposizione per i dipendenti.

Ottimo: Bici aziendali e accessori SPECIALI per i dipendenti: bici pieghevoli, elettriche, rimorchi per la spesa, carrellini bambini ecc.   

4. Comunicazione e pianificazione

Minimo: Informare e incentivare i dipendenti sui vantaggi del bike-to-work

Buono: Mobility management: azioni permanenti di comunicazione, informazione, motivazione, predisposizione della mappa dei percorsi ciclabili del circondario.

Ottimo: Mobility management: strategia, formazione ai dipendenti, piani spostamento casa-lavoro con indicazioni sui percorsi migliori, coordinamento e sinergie con le aziende vicine e il Comune.

Il tema della sicurezza è fondamentale anche nel bike-to-work e l’impegno di FIAB negli anni ha portato ad esempio, nel 2016, al riconoscimento INAIL del cosiddetto “infortunio in itinere” per chi sceglie di andare al lavoro in bicicletta. Le aziende, inoltre, possono offrire ai dipendenti, come incentivo, la polizza RC per spostamenti in bici. Un’interessante soluzione è l’adesione a CIAB-Club Imprese Amiche della Bicicletta (partner della campagna CASA-LAVORO, PRIMA LA BICI!) che prevede la copertura assicurativa RC per tutti gli spostamenti in bici dei dipendenti. In alternativa, l’azienda può assicurare ciascun dipendente mediante il tesseramento individuale a FIAB, che include la copertura assicurativa RC Bici per danni a terzi provocati in bicicletta.

“Anche l’OMS – ricorda Alessandro Tursi, presidente FIAB – raccomanda di muoversi in bicicletta per garantire il distanziamento sociale e mantenersi in salute. Senza salute, come abbiamo visto, non c’è economia né ripresa. Ecco perché tendiamo la mano alle aziende per accompagnarle nelle politiche di responsabilità sociale. Aziende e Sindacati assieme possono fare la propria parte per il comune obiettivo del benessere dei lavoratori e della comunità”.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.