L’autonomia dei droni è uno scoglio importante per lo sviluppo di diverse attività
(Rinnovabili.it) – Un nuovo quadricottero sperimentale sviluppato dall’Università della Danimarca meridionale potrebbe aumentare l’autonomia dei droni. Lo scoglio infatti è sempre stato come rimanere in volo per lunghi periodi. Il dispositivo innovativo realizzato dai danesi risponde alla domanda. Il drone è dotato di una tecnologia di ricarica che consente di prendere energia direttamente dalle linee elettriche, aprendo nuove possibilità.
Il quadricottero, basato su un telaio commerciale Tarot 650 Sport in fibra di carbonio, è stato equipaggiato con un sistema di propulsione elettrico, una batteria al litio da 7000 mAh e una serie di componenti elettronici, tra cui un microcomputer Raspberry Pi 4 B e un pilota automatico Pixhawk V6X. Il velivolo monta anche una “pinza” per la linea elettrica ad azionamento passivo sulla parte superiore.
Quando la batteria del drone si scarica, il sistema di controllo di bordo individua la linea elettrica più vicina utilizzando una telecamera e un radar. Trovata la fonte di energia, il quadricottero si dirige verso di essa e utilizza la pinza per afferrare il filo dell’alta tensione. La pinza si chiude attorno alla linea senza bisogno di elettricità, grazie a un meccanismo elastico.
A questo punto, il drone attiva un circuito di controllo magnetico che mantiene la pinza chiusa e inizia a prelevare corrente dalla linea. Per farlo, utilizza un caricabatterie a induzione. Quando la ricarica è completa, la pinza si apre e il drone può riprendere il volo per continuare le sue attività.
I test sul campo hanno dimostrato che il drone può funzionare per oltre due ore, ricaricando la batteria cinque volte tra le sessioni di ispezione della linea. Gli scienziati stanno ora lavorando per migliorare ulteriormente il sistema e testarlo in condizioni più estreme.
La tecnologia potrebbe avere un impatto significativo su una vasta gamma di settori. Il più intuitivo è proprio quello delle ispezioni delle linee elettriche. Anche il monitoraggio ambientale potrebbe beneficiarne. La ricarica in volo è infatti un modo efficiente per estendere l’autonomia dei droni, che non devono tornare sempre alla base o costringere l’utente a portarsi dietro sistemi di accumulo.