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Decessi dimezzati e zero pedoni uccisi nel 2024: successo per Bologna Città 30

Città 30: 1 anno di limite a 30 km/h a Bologna
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“Nessun pedone a Bologna nel 2024 è stato ucciso” e “nessuno in quest’anno ha perso il posto di lavoro” per la Città 30. Parola del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che dati alla mano ha presentato i risultati del 1° anno di sperimentazione della zona con limite di velocità a 30 km/h in quasi tutte le strade urbane.

I risultati forniti dal Comune sono ottimi e sembrano smentire le critiche piovute sull’iniziativa, che avevano visto tra i protagonisti anche il ministro dei Trasporti Matteo Salvini in prima persona. “Credo che tutta la città debba esserne orgogliosa, favorevoli e contrari, tutti hanno contribuito a un risultato che ora va mantenuto”, commenta l’assessore alla Nuova Mobilità, Michele Campaniello.

Cos’è Bologna Città 30

Il capoluogo emiliano è la prima città in Italia a implementare il modello Città 30, una trasformazione radicale della gestione del traffico urbano.

Il 13 giugno 2023, la giunta comunale guidata da Lepore aveva approvato il Piano particolareggiato del traffico urbano “Bologna Città 30”. Il piano prevede l’estensione del limite di velocità a 30 km/h sulla maggior parte delle strade comunali a partire da gennaio 2024, con alcune eccezioni per le strade a maggiore scorrimento, dove il limite è rimasto a 50 km/h.

La decisione si basa anche su un’analisi costi-benefici realizzata dalla società Polinomia, seguendo le linee guida del ministero dei Trasporti per questo genere di analisi. Tra i fattori considerati figurano la riduzione delle velocità delle auto, aumento dei tempi di percorrenza per ogni veicolo pubblico e privato; riduzione degli incidenti; riduzione del traffico automobilistico; aumento della mobilità attiva ovvero bici e tragitti a piedi.

Il risultato dell’analisi spiegava che i benefici superano i costi se il limite di 30 km/h è imposto alla maggior parte della città.

Dal 1° luglio 2023, il comune ha avviato la transizione con l’installazione della nuova segnaletica e dei cartelli stradali, e l’adozione delle ordinanze necessarie per rendere operativo il nuovo limite di velocità. Le nuove regole sono entrate ufficialmente in vigore il 16 gennaio 2024.

Un anno di Città 30 a Bologna: i dati sulla sicurezza stradale

I numeri della sicurezza stradale vanno nella direzione auspicata. L’obiettivo principale di Bologna Città 30, infatti, era la riduzione drastica dei decessi sulle strade urbane.

I dati dicono che i decessi si sono dimezzati. Nel primo anno di attuazione, le persone decedute in incidenti stradali sono calate del 49% (10 nel 2024 rispetto a una media di 19,5 nei due anni precedenti). E nessun pedone è stato ucciso, evento senza precedenti dal 1991. Calano anche i pedoni investiti, -16%.

L’abbassamento del limite di velocità, anche solo da 50 a 30 km/h, è normalmente considerato una misura importante per ridurre il numero degli incidenti mortali. E a velocità ridotta migliorano i tempi di reazione di chi è alla guida, riducendo il rischio di incidenti in generale.

Più in dettaglio, il comune ha fornito questi dati sulla riduzione di incidenti e feriti nel 2024:

Quali sono le cause principali di incidenti a Bologna? La velocità eccessiva (40,3%) resta il 1° fattore, seguito da mancata precedenza (19,9%), manovre scorrette (11%), violazioni semaforiche (9,2%) e guida sotto l’effetto di alcol/droga (5,3%).

Come è cambiato il traffico a Bologna con il limite a 30 km all’ora

L’altro grande effetto della zona 30 è un cambiamento dei flussi di traffico, con ricadute sulle scelte di mobilità dei cittadini. I dati forniti dal comune fotografano una situazione in linea con le attese.

Il traffico veicolare cala del -5% su base annua (oltre 11.000 veicoli in meno al giorno nei giorni feriali). Flessione ancora più marcata, -7%, confrontando il 2024 con il solo 2023.

Cambiano le modalità di spostamento con un aumento della mobilità sostenibile:

Limite di velocità a 30 km/h, l’impatto sull’inquinamento

La qualità dell’aria ha beneficiato dell’introduzione della zona 30, dicono i dati del comune. Che si concentra soprattutto sulla riduzione del biossido di azoto (NO2): -29,3% rispetto alla media 2022-2023. Il valore medio orario di 29 µg/m3 nel 2024 è il più basso degli ultimi 10 anni.

Questo inquinante è principalmente legato al traffico urbano, il che lo rende il miglior indicatore per valutare la Città 30, spiega il comune di Bologna: l’NO2 “è tipicamente il “marcatore” dei processi di combustione locali: infatti, a differenza delle polveri sottili, che si caratterizzano per una maggiore varietà di origine e tendenza a diffondersi, l’NO2 invece ha come fonte primaria le emissioni dei veicoli a motore endotermico e del riscaldamento e resta più concentrato in prossimità delle principali sorgenti di emissione, in particolare le strade ad intenso traffico e il centro abitato”.

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