I dati 2019 sul car sharing in Italia
(Rinnovabili.it) – Il car sharing in Italia cresce, si evolve e si adatta alla struttura urbana. Nel 2019, infatti, i servizi di auto condivisa sul territorio nazionale hanno aumentato flotte, numero di iscrizioni e noleggi, segno di un appeal sempre maggiore. E al di là della flessione registrata nei mesi di lockdown, il comparto non ha smesso di crescere neppure nel 2020.
Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility molti operatori di car sharing stanno sviluppando nuove formule, che vanno ad integrarsi con quelle più tradizionali, la “station based”(con parcheggi dedicati) e la“free floating” (a flusso libero). Un’altra evoluzione che ha caratterizzato il 2019 è la tendenza ad adattare il modello operativo di auto condivisa alla tipologia di città e di spostamenti. Cosa significa? Che in città come Roma e Milano sono presenti soprattutto le grandi aziende internazionali che operano nel car sharing free floating; nei centri più piccoli, come Cagliari o Venezia, nascono e si consolidano nuovi operatori locali, che progettano il servizio anche in base alle caratteristiche dell’utente medio.
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In generale lo scorso anno in Italia c’è stato un tasso di rotazione medio (numero medio di noleggi giornaliero per singola vettura) di 4,7, in linea con il dato 2018. Il numero totale dei veicoli in sharing attualmente è di 8.264 di cui 7.009 del free-floating e 1.255 dello station-based; e uno su 4 è un veicolo elettrico.
In questo contesto Milano si conferma ancora una volta regina dell’auto condivisa. Nel 2019, è cresciuto il numero noleggi in free-floating (6.156.385) sul territorio comunale, con una percorrenza nel noleggio media di 7,4 km, una durata media temporale di 33 minuti.
Segue Roma dove i noleggi si attestano a 3.233.448 con una percorrenza media a noleggio di 8,4 km e 36 minuti di durata del noleggio medio.
Afferma Giusy Lombardi, Direttore Clima Energia del Ministero dell’Ambiente, co-promotore dell’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility: “La riduzione del tasso di motorizzazione italiano, che attualmente è di 645 auto private ogni 1000 abitanti, è l’ obiettivo fondamentale della sharing mobility: meno auto private nelle città e meno auto in sosta, infatti, vuol dire liberare spazio per le modalità di trasporto condiviso e ridurre la congestione e l’inquinamento. Un buon obiettivo per l’Italia, ambizioso ma fattibile, sarebbe quello di portare entro il 2030, anche grazie alla sharing mobility, il tasso di motorizzazione privata a 500 auto ogni mille abitanti, corrispondente a quello attuale della Francia. Il Ministero dell’Ambiente è in prima linea su questo fronte”.
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