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Ecco BE-W[2.0], l’unica wall box di ricarica che “parla” con i nuovi smart meter

BE-W[2.0]
Credits: Scame Parre

La Serie BE-W[2.0] di Scame Parre inaugura il protocollo Chain 2

(Rinnovabili.it) – Cresce il mercato italiano dei dispositivi di ricarica per auto elettriche. Secondo l’ultimo censimento di ARERA oggi si contano a livello nazionale oltre 220 modelli prodotti da 24 aziende, a copertura di una vasta gamma di esigenze: dalle wall box domestiche con una sola presa e alle colonnine stradali a due prese e potenza entro i 50 kW, fino ai grandi impianti delle stazioni di ricarica lungo autostrade e strade extraurbane (dati aggiornati al 2021). 

Un’offerta sempre più attenta alle esigenze dell’e-mobilty italiana, su cui spicca Scame Parre, azienda produttrice di componenti e sistemi per impianti elettrici in bassa tensione in ambito civile, terziario ed industriale. Con ben 60 anni di attività alle spalle, la società è oggi uno dei punti di riferimento per le soluzioni di ricarica e non solo a livello nazionale. Merito di una continua ricerca e della voglia di innovare per alzare gli standard di settore. Non sorprende quindi sapere che è proprio Scame Parre la prima impresa a portare sul mercato la wall box che “parla” agli smart meter di seconda generazione. 

Parliamo della Serie BE-W[2.0] per la ricarica in corrente alternata (AC) dei veicoli elettrici, evoluzione della precedente BE-W con cui condivide le elevate prestazioni in termini di sicurezza e funzionalità. In più offre però un requisito essenziale in vista del nuovo modello di misurazione dell’energia del sistema elettrico: i dispositivi della Serie BE-W[2.0] sono i primi sul mercato a disporre del protocollo Chain 2 per comunicare con gli innovativi contatori 2G. E realizzare così un ecosistema sempre più smart.

Ricarica intelligente, la sperimentazione italiana e i contatori 2G

La ricarica intelligente dei veicoli elettrici è un’esigenza sia per il sistema elettrico che per gli utenti. A livello nazionale i primi passi in questa direzione sono stati compiuti con l’iniziativa sperimentale lanciata da ARERA e gestita dal GSE. Nel dettaglio il progetto, partito a luglio 2021, prevede che fino al 31 dicembre 2023 sia possibile aumentare gratuitamente la potenza delle utenze private a 6 kW per ricaricare i veicoli elettrici durante la notte, la domenica e nei festivi, senza costi aggiuntivi per l’incremento. 

L’obiettivo, spiega lo stesso GSE, è quello di ottimizzare la gestione energetica sfruttando le potenzialità offerte dagli smart meter e dai dispositivi di ricarica più avanzati, “in grado cioè di regolare la velocità di ricarica sulla base di comandi forniti da attori esterni oppure in modo automatico”.

Sul fronte della misurazione il modello più efficiente è rappresentato dai contatori Open Meter (2G), apparecchi nati per sostituire i contatori digitali tradizionali. Questi dispositivi possiedono un nuovo canale di collegamento che attiva una comunicazione diretta tra il contatore e l’utente, generando dati immediatamente utilizzabili per migliorare la gestione dei consumi. È la Chain 2, canale che opera su powerline, permettendo ai dati rilevati dal contatore di arrivare ai sistemi di domotica dell’utente quasi in tempo reale. In questo modo è possibile avere il pieno controllo dell’energia consumata all’interno della propria abitazione, ma anche di quella eventualmente prodotta con un impianto solare residenziale. Una comunicazione essenziale anche per i dispositivi di ricarica auto domestici e aziendali, a patto ovviamente che siano progettati per questa funzione.

wall box di ricarica
Credits: Scame Parre

Wall Box BE-W[2.0], la massima espressione dell’innovazione

BE-W[2.0] è la prima serie di wall box ad adottare un protocollo Chain 2, che raggiunge il mercato. Il dispositivo fa delle funzionalità smart i suoi tratti distintivi. Oltre ad essere in grado di comunicare con i contatori 2G,  è capace di gestire la funzionalità Dynamic Power Management senza ricorrere all’ausilio di un energy meter esterno. Questo permette di minimizzare l’impatto dell’intervento sull’impianto con un notevole risparmio di tempo nelle operazioni di collegamento e programmazione. 

La serie offre tre versioni funzionali per rispondere ad esigenze diverse: LITE, per applicazioni indipendenti ad accesso libero o controllato, destinate ad un utilizzo prettamente domestico; BUSINESS che, rispetto alla prima, offre in più la possibilità di operare come satellite nell’orbita di una stazione Master; PRO per applicazioni multistazione in qualità di stazione Master.

Nelle versioni LITE, l’app Scame E-Mobility permette di gestire la stazione di ricarica in maniera facile ed intuitiva. Tramite l’applicazione, infatti, è possibile autenticare gli utenti senza bisogno di una tessera di riconoscimento, monitorare in tempo reale “il pieno elettrico” dell’auto, programmare le ricariche e ottenere una reportistica puntuale delle attività effettuate sempre disponibile per il download.

Non solo. Tramite l’app Scame E-Mobility gli utenti possono scegliere fra 3 modalità avanzate di funzionamento del Dynamic Power Management – FULL, ECOSMART ed ECOPLUS – decidendo se ricaricare l’auto esclusivamente con l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico domestico (qualora presente). E permettendo così all’utente di privilegiare sempre la fonte di energia più conveniente. 

BE-W[2.0] presta un occhio anche alle forme e al design. Per l’estetica la società si è affidata al tratto della Trussardi+Belloni Design, confermando ancora una volta l’attenzione dell’azienda per il Made in Italy di qualità. D’altra parte tutto il processo di ricerca, sviluppo e realizzazione del prodotto si svolge negli stabilimenti Scame Parre in Alta Valle Seriana, in provincia di Bergamo, in linea con l’approccio storico della società da sempre teso alla valorizzazione delle competenze territoriali.

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Articolo pubbliredazionale

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