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“Sentinelle in bici” per salvaguardare le piste ciclabili

Sentinelle in bici per salvaguardare le piste ciclabili

 

(Rinnovabili.it) – Gli amanti delle due ruote si fanno “sentinelle in bici” per monitorare lo stato delle piste ciclabili. Succede a Torino, città in cui la cultura della bicicletta è ben radicata. Sul territorio della prima capitale italiana sono circa 200 i chilometri interamente dedicati alla mobilità dolce, ma vanno anche salvaguardati dalle intemperie e rinnovati laddove si guastano con il trascorrere degli anni. Così è nato il progetto di crowdsourcing “Adotta una pista”, promosso da Bike Pride Fiab Torino e Sportorino, che chiedono il contributo volontario di chi percorre quelle ciclabili ogni giorno. L’obiettivo è stimolare l’amministrazione a fare manutenzione.

Il progetto, ora in una prima fase sperimentale, è alla ricerca dei primi ciclisti e attivisti che volontariamente si impegnino a monitorare lo stato di uno o più tratti ciclabili della città. «In quanto associazione che mira alla tutela e alla salvaguardia delle categorie più deboli della strada, e in particolare dei ciclisti urbani – spiega Diego Enrico Panzetta, di Bike Pride – da tempo avevamo l’idea di monitorare le piste ciclabili di Torino. E per farlo abbiamo deciso di coinvolgere gli stessi utilizzatori e creare una community di utenti ‘critici’».

 

Sentinelle in bici per salvaguardare le piste ciclabili -Si tratta di fare una valutazione dello stato della pista, segnalando le criticità presenti, e ricevendo poi la conferma o smentita di altri utenti. Attraverso questo link si può accedere al form da compilare, che permetterà di scegliere le piste da adottare. Tutti possono adottare una pista, basta percorrerla frequentemente per conoscerne i particolari. Allegando le foto delle criticità riscontrate, sarà più semplice per i promotori del progetto portare le prove all’amministrazione.

Esistono già comunità digitali che si attivano per la gestione delle piste ciclabili, ma l’idea di “Adotta una pista” ha l’ambizione di fare sistema, estendendo la valutazione, in seconda battuta, anche alle aree pedonali e le strade ad alta frequentazione di biciclette. Il traguardo sarà la costruzione di una mappa delle criticità che permetta di visualizzarle in tempo reale.

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