Rinnovabili.it) – Tutte bocciate le nuove norme per il trasporto pubblico, la mobilità sostenibile, le ciclabili. La notizia del respingimento da parte della Commissione Bilancio del Senato di alcuni elementi del decreto di riforma del Codice della Strada, viene appresa con «sconcerto» da FIAB, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta. L’associazione, che si batte per far passare nel Paese una idea di sostenibilità applicata a nuovi modelli di mobilità, è critica sul bastone che il Senato ha messo fra le ruote dell’iter legislativo.
«Leggiamo dai media che la mancanza della necessaria copertura finanziaria è la motivazione che ha portato alla bocciatura di alcuni importanti provvedimenti – dichiara Giulietta Pagliaccio, presidente di FIAB – Una spiegazione troppo spesso di circostanza. Ci sembra quanto mai doveroso chiedere un chiarimento e un dettaglio specifico su quali siano gli oneri aggiuntivi previsti. Non riusciamo a capire, ad esempio, quali dovrebbero essere le risorse necessarie per dare ai sindaci la possibilità di ridurre la velocità in aree specifiche, al fine di garantire maggiore sicurezza ai cittadini».
La proposta di riforma del Codice della Strada, che aveva già ottenuto il via libera da parte della Camera dei Deputati, è stata bocciata per quanto concerne il pacchetto di provvedimenti che riguardano la difesa dell’utenza debole della strada (pedoni, bambini, anziani, ciclisti, disabili e motociclisti). Dai posti auto riservati alle donne incinte alla pianificazione della viabilità ,fino a nuove norme a favore del trasporto pubblico, la Commissione Bilancio ha detto che non ci sono soldi. Stop anche ad altri provvedimenti come quello che chiede l’anticipazione del cosiddetto “ergastolo della patente” dopo aver causato il primo incidente mortale sotto l’effetto di alcool e droga, o l’introduzione di nuovi guard-rail meno letali per i motociclisti.
E pensare che un tale rallentamento alla riforma arriva alla vigilia del seminario sul tema “Intermodalità tra i sistemi di Trasporto Sostenibile”, in programma giovedì 5 marzo a Montecitorio. Ad aprile, in quel di Bologna, poi, prenderanno il via il Stati Generali della mobilità nuova.