Sfruttando l’energia solare e l’idrogeno, SEFT è un veicolo ibrido capace di muoversi su strada e su rotaia, progettato per venire in soccorso alle comunità abbandonate di Messico ed Ecuador
Costituito interamente di alluminio, SEFT è dotato di ruote di gomma per viaggiare su strada e di ruote di acciaio identiche a quelle dei treni, grazie alle quali può esplorare varie tipologie di territori; viene “comandato” da remoto e funziona sfruttando energia solare e idrogeno. L’obiettivo che i due artisti intendevano raggiungere nel momento in cui l’hanno pensato era quello di mappare le aree remote principali attraverso foto e video che potessero documentare la condizione di quei luoghi remoti ed essere un punto di partenza per la ricerca e la riflessione socio-antropologica.
Oltre alla sperimentazione tecnologica, infatti, il progetto ha anche una valenza sociale che mira a portare all’attenzione pubblica la condizione di quelle comunità che dagli anni 90, da quando cioè l’intero sistema ferroviario tra Messico ed Ecuador è stato privatizzato e poi praticamente abbandonato, non hanno potuto più fare affidamento sulle ferrovie come collegamento verso il mondo esterno. I motivi di questo abbandono sono stati soprattutto politici ed economici, non funzionali. Per un anno i due artisti hanno esplorato i luoghi più significativi dell’area interessata, entrando in contatto con le popolazioni locali e documentando tutto con foto e video, che poi hanno organizzato per una mostra. Fino alla fine di luglio, infatti, tutto il materiale raccolto da SEFT sarà esposto in una mostra dedicata alla Furtherfield Gallery di Londra.