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Rinnovabili nei trasporti: Austria e Svezia fanno meglio di tutti

Rinnovabili nei trasporti

 

I dati aggiornati sulle rinnovabili nei trasporti comunitari

(Rinnovabili.it) – Nel 2009 l’Unione Europea ha fissato un sotto-obiettivo per le rinnovabili nei trasporti comunitari, parte del suo pacchetto clima energia “20-20-20”: entro il 2020 i Ventotto devono soddisfare un 10 per cento della domanda del settore con strumenti alternativi, dall’elettrificazione dei consumi all’impiego di biofuel. Ad un passo oramai dalla deadline viene da chiedersi come stiano andando gli sforzi nazionali, soprattutto alla luce degli ottimi risultati paralleli nel settore elettrico e termico.

A rispondere è Eurostat che pubblica l’ultimo aggiornamento statistico sulle rinnovabili nei trasporti. I dati sono quelli del 2016.

 

Gli impegni profusi in ambito nazionale restituiscono un quadro in profonda evoluzione rispetto al 2009 ma abbastanza disomogeneo. Dei Ventotto, infatti, solo Svezia e Austria hanno già raggiunto e superato il target; la prima grazie ad un 30,3 per cento di fonti alternative impiegate nel comparto, la secondo con un ridotto – ma comunque apprezzabile – 10,6 per cento. Per la Svezia non si tratta di una grande novità, dal momento che la nazione è anche quella nell’Unione che copre già oggi oltre la metà dei suoi fabbisogni energetici con le green energy.

 

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Poco distanti si trovano Francia (8,9 per cento) e Finlandia (8,4 per cento), i cui attuali trend fanno immaginare un obiettivo finale ormai a portata di mano. Meno scattanti gli altri Paesi membri: la maggior parte si trova a circa metà strada dal target 2020. L’Italia, nona nella classifica europea, è praticamente nel mezzo, leggermente sopra la media comunitaria del 7,1 per cento. In fondo alla classifica si trovano invece Paesi con un utilizzo inferiore al 3 per cento dell’energia da fonti rinnovabili nei trasporti: parliamo di Estonia (0,4 per cento), Croazia (1,3 per cento), Grecia (1,4 per cento), Slovenia (1,6 per cento), Cipro (2,7 per cento) e Lettonia (2,8  per cento) erano più lontani dall’obiettivo del 10 per cento. Altro dato interessante: Svezia e Spagna hanno registrato i maggiori aumenti della loro quota di carburanti verdi tra il 2015 e il 2016, mentre l’uso di questo tipo di energia è diminuito in modo significativo in Finlandia.

 

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