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Ricarica intelligente dei veicoli, realizzare un circolo virtuoso

Ricarica intelligente

 

Cosa è e come funziona la ricarica intelligente dei veicoli elettrici?

(Rinnovabili.it) – Per rendere la futura flotta mondiale di veicoli elettrici un vantaggio per il sistema energetico piuttosto che un problema, è necessario creare al più presto un circolo virtuoso dell’energia. Il come fare lo spiega Innovation Outlook: smart charging for electric vehicles (testo in inglese), nuovo rapporto IRENA che spiega potenzialità e funzionamento della cosiddetta ricarica intelligente. L’espressione indica programmi o sistemi in grado adeguare il ciclo di ricarica alle condizioni della rete di alimentazione e alle esigenze degli utenti dei veicoli. Si spazia dal livello base con approcci che incoraggiano i consumatori a posticipare “il pieno elettrico” rispetto ai periodi di punta della rete, ai livelli più avanzati che utilizzano la tecnologia digitale e “meccanismi di controllo diretto” per offrire un servizio di bilanciamento in tempo reale (es. la tecnologia V2G o la V2H, Vehicle to home). Ad esempio, il gestore del sistema di distribuzione ad Amburgo – Stromnetz Hamburg – sta testando un sistema di ricarica intelligente che utilizza tecnologie digitali per riuscire a integrare esigenze dei proprietari auto e della rete.

 

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I veicoli elettrici su vasta scala possono offrire un’ampia capacità di stoccaggio elettrico, ma se tutti gli utenti dovessero caricare contemporaneamente le loro auto al mattino o alla sera, le reti elettriche verrebbero stressate”, spiega Dolf Gielen, direttore del Centro di innovazione e tecnologia IRENA. “I tempi di ricarica sono quindi fondamentali”.

 

Secondo il rapporto la ‘smart charging’ potrebbe far risparmiare miliardi di dollari in investimenti di rete necessari per soddisfare i carichi legati ai futuri veicoli elettrici in modo controllato, rendendo i sistemi anche più flessibili per l’integrazione delle rinnovabili.  Un approccio avanzato di ricarica intelligente è il Vehicle-to-Grid (V2G), già testata nel Regno Unito, nei Paesi Bassi e in Danimarca: la tecnologia permette alle colonnine di “parlare” con le reti, usando la batteria dell’auto ad essa collegata come un impianto di accumulo. Sulla stessa linea, il Vehicle-to-Home o Vehicle-to-Buildong: anche in questo caso si tratta di ricarica bidirezionale ma il “colloquio” avviene tra caricatore ed edificio.

 

L’outlook studia anche l’impatto delle diverse velocità di carica.È ormai chiaro come la ricarica rapida e ultraveloce sia una priorità per il settore della mobilità – scrive IRENA – tuttavia, la modalità lenta è in realtà più adatta smart charge, poiché le batterie sono collegate e disponibili per la rete più a lungo. Per una ricarica lenta, la localizzazione delle infrastrutture a casa e sul posto di lavoro è un aspetto fondamentale da considerare durante la fa se di pianificazione”. 

 

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