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Rete della #Mobilità Nuova, così l’Italia cambia strada

Si è tenuta sabato la grande manifestazione organizzata dalla Rete per la #MobilitàNuova che vede la partecipazione di un cartello di oltre 150 associazioni

Rete della #Mobilità Nuova, così l’Italia cambia stradaA un anno dalla grande manifestazione #Salvacilisti di Roma i cittadini tornano in strada per chiedere una Mobilità Nuova, possibile e necessaria. L’Italia cambia strada” e per farlo Pedoni, Pedali e Pendolari si sono dati appuntamento a Milano, in una Piazza Duca D’Aosta stracolma e scaldata da un sole più estivo che primaverile, per l’appuntamento promosso dalla Rete della #Mobilitànuova. A partecipare sono stati in tanti e da ogni parte d’Italia: c’è chi parla di 50 mila partecipanti, chi di 30 mila. E se i Salvaciclisti romani sono arrivati al Nord in treno e quelli da Pavia sono arrivati pedalando. In tanti insomma, e di tutte le età, a piedi o in sella verso Piazza del Duomo.

 

“NO ALLO SMOGcitava l’enorme striscione giallo di Legambiente steso a terra proprio davanti al Duomo, punto di raccolta alla fine del corteo colorato. A parlare di una consapevolezza diffusa sempre più tra la gente in materia di mobilità è stato Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente: «c’è una voglia di libertà che non è quella che vediamo sui cartelloni elettorali ma è la voglia di essere liberi di muoversi, di passeggiare  e di respirare. E la cosa fondamentale che esce fuori da queste due manifestazioni –quella a Milano e quella dello scorso anno a Roma– è che si sta ragionando su  una città nuova. E la mobilità è il modo principale per cambiare». L’invito è allora quella di non sottovalutare la forza messa in campo in questi giorni. «Io penso che la prossima puntata dovrà svolgersi al Sud Italia perché è anche lì che dobbiamo allargare questo fronte e portare aria libera nelle città che soffocano per lo smog e le macchine», ha concluso Cogliati Dezza.

 

La Rete della #Mobilitànuova si è mostrata compatta: Legambiente, Fiab –Federazione italiana amici della Bicicletta-, #Salvaciclisti, European Cyclist’s Federation, Euromobility, WWF, Libera; ma anche Slow Food, Touring club italiano e Coldiretti: sono più di centocinquanta le associazioni che hanno aderito. Ecco quindi che la manifestazione di sabato è stato il momento per lanciare una legge di iniziativa popolare –la cui raccolta firme inizierà nell’arco di pochissimi giorni-. I tre quarti dei fondi pubblici per il settore dei trasporti dovranno essere destinati «al trasporto collettivo locale e alla mobilità non motorizzata. Bisogna ridurre il numero di auto in circolazione, portare il limite di velocità in ambito urbano da 50 a 30 km orari. Iniziativa che salva vite umane e che fa nascere una mobilità diversa più sostenibile, più equilibrata e più efficiente all’interno delle città», spiega Alberto Fiorillo, responsabile Aree urbane di Legambiente e tra i portavoce della Rete. Attraverso questa legge si dovranno fissare, come si è fatto per la raccolta differenziata, degli obiettivi vincolanti comuni per la mobilità motorizzata, con l’obiettivo di ridurre le automobili affinché queste non rappresentino più del 50% degli spostamenti in città.

 

Anche Giulietta Pagliaccio presidente della FIAB –Federazione Italiana Amici della Bicicletta ha preso la parola in una Piazza Duomo stracolma di bici e pedoni milanesi e non, con un appello rivolto alla politica. E’ lei che «deve darci una visione del futuro; ma qual è la visione che ci sta dando rispetto alla mobilità?», si chiede Giulietta Pagliaccio. «Noi vogliamo una mobilità nuova che ci permetta di rivivere le nostre città, con interventi per la moderazione del traffico, per aumentare le risorse per il trasporto pubblico e per permetterci finalmente di poter utilizzare la nostra bicicletta per andare a scuola, al lavoro, per il tempo libero».  Ecco quindi la richiesta al nuovo governo: «il cambiamento, quello vero, perché attraverso la mobilità noi rilanciamo anche l’economia, quella dei Comuni, delle piccole imprese». Anna Gerometta Presidente Associazione Genitori antismog, pensa che la mobilità sia la «chiave del miglioramento». «Il traffico è la causa principale dell’inquinamento atmosferico in Pianura Padana in particolare, come dice l’Arpa –Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente- così come altre fonti scientifiche. E’ il primo dato inconfutabile da cui dobbiamo partire». Genitori antismog è un’associazione nata all’incirca dieci anni fa a Milano per spingere le amministrazioni a mettere in atto una vera politica ambientale, puntando al miglioramento del traffico e dell’inquinamento attraverso tante iniziative. Tra gli obiettivi raggiunte c’è stato il grande contributo per arrivare al Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA) che è ora in attesa di essere approvato dalla nuova Giunta comunale.

 

Tantissime le bandiere del Movimento NO TEM, sostenitori di un diverso modello di sviluppo che rilanci il territorio e l’agricoltura contro cementificazione e le grandi opere. La TEM è la tangenziale Est Esterna di Milano che va da Agrate Brianza a Melegnano e che dovrebbe essere il primo tratto della circonvallazione di autostrade che circonderà Milano. «E’ un’arteria di 32 km che metterà in difficoltà la produttività di 200 aziende agricole e comprometterà centinaia e centinaia di ettari in uno dei terreni più fertili d’Europa- mi dice un attivista del Movimento NO TEM-. I lavori sono iniziati a giugno dell’anno scorso e dovrebbero finire alla fine del 2015. La manifestazione di oggi è dunque importante: un evento che ci aspettavamo da tempo e che finalmente è arrivato». Quella di sabato 4 maggio è stata dunque un’altra importante data per i tanti italiani che si impegnano ogni giorno perché la mobilità cambi, insieme.