Si è tenuta sabato la grande manifestazione organizzata dalla Rete per la #MobilitàNuova che vede la partecipazione di un cartello di oltre 150 associazioni
“NO ALLO SMOG”citava l’enorme striscione giallo di Legambiente steso a terra proprio davanti al Duomo, punto di raccolta alla fine del corteo colorato. A parlare di una consapevolezza diffusa sempre più tra la gente in materia di mobilità è stato Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente: «c’è una voglia di libertà che non è quella che vediamo sui cartelloni elettorali ma è la voglia di essere liberi di muoversi, di passeggiare e di respirare. E la cosa fondamentale che esce fuori da queste due manifestazioni –quella a Milano e quella dello scorso anno a Roma– è che si sta ragionando su una città nuova. E la mobilità è il modo principale per cambiare». L’invito è allora quella di non sottovalutare la forza messa in campo in questi giorni. «Io penso che la prossima puntata dovrà svolgersi al Sud Italia perché è anche lì che dobbiamo allargare questo fronte e portare aria libera nelle città che soffocano per lo smog e le macchine», ha concluso Cogliati Dezza.
La Rete della #Mobilitànuova si è mostrata compatta: Legambiente, Fiab –Federazione italiana amici della Bicicletta-, #Salvaciclisti, European Cyclist’s Federation, Euromobility, WWF, Libera; ma anche Slow Food, Touring club italiano e Coldiretti: sono più di centocinquanta le associazioni che hanno aderito. Ecco quindi che la manifestazione di sabato è stato il momento per lanciare una legge di iniziativa popolare –la cui raccolta firme inizierà nell’arco di pochissimi giorni-. I tre quarti dei fondi pubblici per il settore dei trasporti dovranno essere destinati «al trasporto collettivo locale e alla mobilità non motorizzata. Bisogna ridurre il numero di auto in circolazione, portare il limite di velocità in ambito urbano da 50 a 30 km orari. Iniziativa che salva vite umane e che fa nascere una mobilità diversa più sostenibile, più equilibrata e più efficiente all’interno delle città», spiega Alberto Fiorillo, responsabile Aree urbane di Legambiente e tra i portavoce della Rete. Attraverso questa legge si dovranno fissare, come si è fatto per la raccolta differenziata, degli obiettivi vincolanti comuni per la mobilità motorizzata, con l’obiettivo di ridurre le automobili affinché queste non rappresentino più del 50% degli spostamenti in città.
Tantissime le bandiere del Movimento NO TEM, sostenitori di un diverso modello di sviluppo che rilanci il territorio e l’agricoltura contro cementificazione e le grandi opere. La TEM è la tangenziale Est Esterna di Milano che va da Agrate Brianza a Melegnano e che dovrebbe essere il primo tratto della circonvallazione di autostrade che circonderà Milano. «E’ un’arteria di 32 km che metterà in difficoltà la produttività di 200 aziende agricole e comprometterà centinaia e centinaia di ettari in uno dei terreni più fertili d’Europa- mi dice un attivista del Movimento NO TEM-. I lavori sono iniziati a giugno dell’anno scorso e dovrebbero finire alla fine del 2015. La manifestazione di oggi è dunque importante: un evento che ci aspettavamo da tempo e che finalmente è arrivato». Quella di sabato 4 maggio è stata dunque un’altra importante data per i tanti italiani che si impegnano ogni giorno perché la mobilità cambi, insieme.