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Punti di ricarica condominiali e idrogeno nel dl mobilità sostenibile

Il Governo dovrebbe essere ormai prossimo all'approvazione del dl mobilità sostenibile. Il testo recepisce la direttiva UE sulla realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi

Punti di ricarica condominiali e idrogeno nel dl mobilità sostenibile

 

(Rinnovabili.it) – E’ fissato per il 18 novembre 2016, il termine di recepimento nell’ordine legislativo nazionale del direttiva comunitaria 2014/94/Ue. La norma europea stabilisce per la prima volta un quadro comune di misure per la realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi, cmpresi i requisiti minimi per la costruzione, inclusi i punti di ricarica per veicoli elettrici e i punti di rifornimento di gas naturale (GNL e GNC) e idrogeno. L’Italia sta definendo la bozza del suo dl mobilità sostenibile, di cui però sono emersi solo pochi dettagli. Ad oggi si conosce il piano per lo sviluppo dell’idrogeno, almeno nella sintesi proposta dal Comitato di Indirizzo Strategico di Mobilità Idrogeno Italia (MH2IT) che ha affiancato le autorità governative competenti nella redazione del quadro strategico nazionale. L’obiettivo è quello di portare su strada 27.000 veicoli a idrogeno entro il 2025 e ben 8 milioni e mezzo al 2050, affiancati da 23.000 autobus a fuel cell riforniti da 5.000 stazioni di approvvigionamento.

 

Un capitolo a sé è ovviamente quello riservato alla fornitura di elettricità per il trasporto. La direttiva europea impone agli Stati Membri di garantire la creazione, entro il 31 dicembre 2020, di un numero adeguato di punti di ricarica accessibili al pubblico in modo da assicurare che i veicoli elettrici circolino almeno negli agglomerati urbani/suburbani e in altre zone densamente popolate (il numero di tali punti di ricarica è stabilito tenendo conto, fra l’altro, del numero stimato di veicoli elettrici che saranno immatricolati entro la fine del 2020).

 

Come si legge sul sito specializzato laleggepertutti.it inoltre, in base alla normativa europea dal 1° giugno 2017 i Comuni non potranno rilasciare il permesso di costruzione in caso di mancata predisposizione all’allaccio per l’installazione delle colonnine di ricarica. Il provvedimento riguarderà gli edifici di nuova costruzione e i relativi interventi di ristrutturazione edilizia di primo livello, con almeno 50 unità abitative nel caso di quelli residenziali (che dovranno avere un numero di spazi a parcheggio e box auto non inferiore al 20% di quelli totali) o con superficie utile superiore a 500 mq per tutti gli altri. Secondo le ultime indiscrezioni il Consiglio dei ministri sarebbe prossimo all’approvazione del testo e successivo invio al Parlamento.